Il nuovo cannone ad acqua di Pechino che cambia gli equilibri del Mar Cinese

Il cannone ad acqua in questione sarebbe in grado di identificare automaticamente i bersagli e regolare la potenza e la traiettoria del suo getto grazie ad un feedback in tempo reale di una telecamera fotoelettrica

Il nuovo cannone ad acqua di Pechino che cambia gli equilibri del Mar Cinese
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Un cannone ad acqua controllato dall’intelligenza artificiale in grado di colpire bersagli con un errore di soli due metri in condizioni difficili. È questo l’ultimo jolly sviluppato da un team di ricercatori cinesi che la Cina potrebbe utilizzare come arma non letale all’interno delle numerose dispute che agitano le acque del Mar Cinese Meridionale. L’uso di idranti nelle controversie che attraversano questa regione è destinato ad aumentare in frequenza e intensità, modificando potenzialmente le regole del gioco in un’area geopoliticamente sensibile. Da questo punto di vista, dunque, il primo cannone ad acqua “intelligente” potrebbe consentire a Pechino di rafforzare la propria presa sulle porzioni marittime contese, riducendo allo stesso tempo le probabilità di scontri armati.

Cosa sappiamo del cannone ad acqua intelligente della Cina

Innanzitutto vale la pena chiedersi che cos’è e come funziona un cannone ad acqua. Si tratta di un dispositivo azionato da una pompa ad alta pressione in grado di sparare un getto forte e ad alta velocità. Un potente cannone ad acqua può generalmente attaccare bersagli situati a oltre 100 metri di distanza, generando una pressione di oltre 1,2 megapascal. Un adulto che dovesse essere colpito da un simile getto si troverebbe ad essere sottoposto ad una forza di impatto di quasi nove tonnellate, l’equivalente di essere calpestato da un elefante.

Ebbene, negli ultimi mesi le navi filippine sono state spesso colpite da idranti durante vari confronti avuti con le imbarcazioni della guardia costiera cinese. In un recente incidente, il parabrezza della cabina di pilotaggio di un mezzo di Manila è andato in frantumi ferendo diversi membri del personale. Tuttavia, sulla base dei video rilasciati da entrambe le parti, la precisione di queste “armi” lascierebbe molto a desiderare, spesso mancando il bersaglio in presenza di mare mosso.

Come ha spiegato il SCMP, questo è un problema che il cannone ad acqua intelligente mira ad affrontare e superare. Sviluppato dal Wuhan Marine Electric Propulsion Device Research Institute, il citato strumento è in grado di identificare automaticamente i bersagli e regolare la potenza e la traiettoria del getto in base al feedback fornito in tempo reale di una telecamera fotoelettrica. Il cannone in questione, inoltre, sarebbe dotato di sensori di movimento che raccolgono lo stato di oscillazione della nave per alterare i parametri balistici.

Uno sviluppo rilevante

Le condizioni in mare aperto sono complesse e possono spesso portare ad errori di mira. Secondo il gruppo di ricerca cinese, basandosi sui cambiamenti dell’ambiente e l’autoapprendimento, l’intelligenza artificiale avrebbe dimostrato di essere all’altezza di bypassare l’ostacolo e consentire ad un ipotetico cannone ad acqua di non mancare il bersaglio.

Negli esperimenti di tiro, il cannone ad acqua intelligente si sarebbe dimostrato capace di colpire bersagli di superficie con un errore di soli due metri in condizioni di mare mosso con onde di quattro metri e forte vento. Questo rappresenta un miglioramento dal 33 al 54% rispetto ai tradizionali cannoni automatici ad acqua, secondo un articolo sottoposto a revisione paritaria pubblicato a marzo sulla rivista accademica cinese Ship Electric Technology dal team guidato dallo scienziato del progetto Cheng Bosen.

Ricordiamo che la Cina ha sviluppato le sue forze marittime, sfornando portaerei con catapulta elettromagnetica, missili antinave ipersonici, sistemi di guerra elettronica ad altissima potenza e altre attrezzature all’avanguardia. Si tratta di armi formidabili, ma eccessive da impiegare nella risoluzione delle controversie territoriali contro le nazioni più piccole del sud-est asiatico nel Mar Cinese Meridionale.

Zhang Yuqiang, un ricercatore del dipartimento di comando dell'Accademia di polizia marittima della polizia armata popolare, ha affermato che le armi non letali a bordo delle navi, compresi i cannoni ad acqua, "giocheranno un ruolo sempre più importante nei futuri conflitti marittimi".

Dunque è per questo che il governo cinese ha incrementato gli investimenti nella tecnologia dei cannoni ad acqua, sviluppando una gamma di prodotti sempre più automatizzati e potenti. In grado di sottomettere i nemici senza combattere ed evitando così il rischio di pericolose escalation.

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