È raro vedere le truppe cinesi impegnate in esercitazioni militari in Europa. Sta accadendo proprio in questi giorni, nell'ambito delle manovre anti terrorismo congiunte denominate Eagle Assault 2024, in scena nei pressi della città di Brest, in un'area non distante della Polonia e vicina all'Ucraina. Allo stesso tempo, però, la Cina ha effettuato altre esercitazioni in giro per il mondo: con la Russia, nelle acque e nello spazio aereo attorno alla città di Zhanjiang, nella provincia meridionale cinese del Guangdong, ma anche con gli Emirati Arabi Uniti, nella provincia cinese dello Xinjiang.
Una risposta alla Nato?
Partiamo con le manovre militari in fase di svolgimento in Bielorussia, dove le forze armate dei due Paesi si eserciteranno in atterraggi notturni e sessioni di combattimento urbano. Potrebbe sembrare che le operazioni in questione siano il risultato dell'adesione di Minsk alla SCO, la Shanghai Cooperation Organization. In realtà non sono le prime esercitazioni militari che le due nazioni hanno effettuato insieme: c'è infatti un precedente risalente al 2018, nella città di Jinan, nella Cina nord-orientale.
E allora qual è il motivo alla base della convergenza sino-bielorussa? C'è chi parla di una sfida cinese all'influenza russa in quest'area (ipotesi poco probabile) o, più realisticamente, di un tentativo del Dragone di mettere pressione alla Nato, che nelle ultime settimane ha lasciato intendere di voler rafforzare i rapporti con i suoi partner asiatici (fumo negli occhi per Pechino).
Secondo quest'ultima lettura, la Cina starebbe insomma apertamente sfidando l'influenza e l'autorità degli Stati Uniti, utilizzando le sue vaste risorse e rafforzando i legami militari con i Paesi ostili agli Usa. C'è però dell'altro.
Le esercitazioni con Russia ed Emirati Arabi
Per quanto riguarda la Russia, le forze navali del Cremlino e della Cina hanno avviato esercitazioni congiunte nel Guangdong. L'addestramento, intrapreso all'inizio del mese, si concluderà a breve e rientra in un piano di cooperazione annuale sottoscritto da Pechino e Mosca. Le esercitazioni, ha precisato il portavoce, puntano a "provare la determinazione e le capacità delle rispettive forze armate di rispondere congiuntamente alle minacce alla sicurezza marittima, oltre che a preservare la pace e la stabilità nella regione e nel resto del mondo".
Molto più interessante è l'esercitazione Falcon Shield tra Cina ed Emirati Arabi, iniziata qualche giorno fa nello Xinjiang – e in programma fino alla fine del mese - tra le forze aeree dei due Paesi. Ricordiamo che gli Emirati e Pechino hanno tenuto la prima esercitazione Falcon Shield nel 2023. Il governo emiratino non ha rilasciato dichiarazioni immediate in merito all'inizio delle manovre.
Il presidente degli Emirati Arabi Uniti Sheikh Mohammed bin Zayed Al Nahyan ha visitato la Cina a maggio su invito del suo omologo cinese Xi Jinping.
In una dichiarazione congiunta durante il viaggio, i due Paesi hanno elogiato l'esercitazione dell'aeronautica militare del 2023 e hanno espresso la loro "intenzione di tenere esercitazioni congiunte in futuro per servire le aspirazioni e gli obiettivi comuni dei due Paesi amici".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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