Taiwan ha presentato il suo primo sottomarino progettato e assemblato interamente a livello domestico. Il suo varo e un test di navigazione in mare, organizzati dal ministero della Difesa di Taipei, si sono svolti nella città portuale di Kaohsiung, nel sud dell’isola. Il vascello a motore diesel-elettrico è denominato Hai Kun, in onore del mostro della letteratura tradizionale cinese, un enorme pesce capace anche di volare.
Alla cerimonia ha partecipato anche il presidente Tsai Ing-wen, che ha sottolineato come “la giornata odierna verrà ricordata nella storia. Ce l’abbiamo fatta”. Secondo la leader della nazione insulare, “la costruzione di sottomarini a livello nazionale non è solo un obiettivo ma anche una pratica concreta per proteggere con fermezza il nostro Paese e una parte cruciale degli sforzi per sviluppare capacità di combattimento asimmetriche e altre strategie chiave”.
Il collaudo dell’Hai Kun, costato 1.54 miliardi di dollari, è previsto a partire da domenica 1 ottobre. Secondo i funzionari militari presenti al varo, esso verrà consegnato alle forze armate entro la fine del 2024.Taiwan punta ad avere a disposizione una flotta di mezzi sottomarini, di cui otto di produzione nazionale e due vecchie imbarcazioni olandesi acquistate negli anni Ottanta. Il capo del programma Indigenous defence submarines e della National submarine task force, l’ammiraglio Huang Shu-kuang, ha dichiarato che l’obiettivo di questi vascelli è di respingere i tentativi di invasione o di blocco navale della Cina, in modo da guadagnare il tempo necessario agli alleati americani o giapponesi di intervenire.
L’Hai Kun è stato costruito dalla compagnia taiwanese Cbsc Corporation, che attualmente ne ha un altro in cantiere. L’intera flotta sarà armata con siluri Mk48 fabbricati dall’americana Lockheed-Martin. Il progetto è stato a lungo una priorità dei governi di Taipei, ma ha subito un’accelerazione durante la presidenza di Tsai Ing-wen, che ha raddoppiato le spese militari.
I sottomarini sono l’ultima aggiunta all’arsenale che Taiwan è pronta a schierare contro la Cina, nel caso in cui dovesse scoppiare una guerra. Pechino, infatti, rivendica la sovranità sull’isola, considerandola una “parte inalienabile del territorio nazionale”. Un concetto, questo, ribadito dal presidente Xi Jinping al ricevimento nella Grande sala del popolo per i 74 anni della fondazione della Repubblica popolare. “La completa riunificazione della nazione è un’aspirazione i tutto il popolo cinese”, ha detto il leader della superpotenza asiatica. “Promuoveremo lo sviluppo pacifico delle relazioni e l'integrazione economica pacifica attraverso lo Stretto di Taiwan e non retrocederemo di fronte a qualsiasi forza. Continueremo a perseguire la riunificazione attraverso i mezzi pacifici”.
Più duro è stato il commento di Wu Qian, portavoce del ministero degli Difesa cinese: “È una sciocchezza idiota. Non importa quante armi le autorità del Dpp (Partito democratico progressista al governo di Taipei, ndr) non possono impedire la tendenza generale verso la riunificazione nazionale”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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