In effetti Diodato è decisamente controtendenza: pensa più alla qualità della musica che a tutto il resto. E anche il nuovo disco Così speciale ha quel soffio di dolcezza compositiva che oggi ce lo scordiamo. «Racconta il vissuto di questi anni» dice lui, Antonio Diodato, nato ad Aosta ma legato a Taranto e adottato da Roma, ricordando che «questi anni» sono iniziati più o meno quando lui ha vinto il Festival di Sanremo nel 2020. All'apparenza, Diodato potrebbe essere stato «penalizzato» dai lockdown e dalla paralisi della pandemia. In realtà, e a ragione, «mi sentivo di essere fortunato perché ero uno dei pochi a poter comunicare e a cantare. Si era spento tutto, ma era rimasto acceso un faro su di me». La sua esecuzione di Fai rumore all'interno dell'Arena di Verona deserta resterà nella storia: «Durante il tour in Europa e Usa la gente straniera mi parlava di quella esibizione, ho capito che aveva lasciato il segno». Dopo quella parentesi, «quasi per reazione» Antonio Diodato ha viaggiato, ha vissuto anche in una «sorta di comune» a Roma e questo disco è in fondo «il dono di aver vissuto intensamente».
Il disco è bello, e non ci sarebbe altro da aggiungere. Intanto non ci sono feat (ossia collaborazioni) perché «per me devono nascere spontaneamente e non in modo combinato» e già questa è una rarità ormai. E poi ci sono brani che sono i cardini del nuovo Diodato. Ad esempio Ci vorrebbe un miracolo, che è una foto del nostro tempo, e poi la contagiosa Che casino («Il ritmo è una cosa che avevo trascurato in questi anni») e la bellissima Vieni a ridere di me è un inno al prendersi meno sul serio: «È la fotografia di me che vado a sbattere sulle cose». La produzione è di Tommaso Colliva, che lavora per sottrazione e ha lasciato a Diodato la libertà e il garbo che merita. E che dal vivo prende nuovi riflessi.
Diodato sul palco è meno «pensieroso» di quanto sia in studio di incisione, è più scatenato e rockettaro di come ci si aspetterebbe: «Sì dal vivo anche questa volta i scatenerò». Dopo il tour «instore» debutterà il 15 aprile al Club Hall di Padova per poi girare l'Italia e l'Europa e chiudere All'Auditorium Parco della Musica a fine luglio. Per ora.
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