Bari - "È un
dolore per ogni uomo con un cuore, per ogni uomo che crede nel sacrificio per la patria, per ogni uomo che crede
negli ideali, che dare un contributo piccolo o grande che sia possa servire a migliorare il mondo anche con la
propria vita". È il messaggio che il papà di Luigi Pascazio, Angelo, ha voluto diffondere poco fa attraverso un
amico e collega di lavoro.
La famiglia Pascazio - papà Angelo, la moglie Maria e gli altri due figli Valentina e Maristella - è chiusa nel dolore
nell’abitazione di via Montegrappa, 6 presidiata dalle forze dell’ordine e inaccessibile ai giornalisti.
Poco fa il prefetto di Bari, Carlo Schilardi, ha lasciato l’abitazione dopo aver espresso solidarietà alla famiglia.
Amico: "Famiglia orgogliosa di lui" "Angelo parlava sempre del figlio, la famiglia era orgogliosa di lui". Lo ha detto Francesco Tiani, segretario
provinciale del Siap ma soprattutto da 20 anni amico della famiglia Pascazio. Proprio con il papà di Luigi, Angelo,
Tiani aveva fondato il sindacato e proprio Francesco è stata la prima persona a cui Angelo Pascazio ha telefonato
dall’ufficio stamani subito dopo aver appreso della morte del figlio.
Luigi si era arruolato nell’Esercito circa tre ani fa ed era da due mesi Afghanistan. Si trattava della sua prima
missione.
Malore per il padre di Ramadù Massimiliano Ramadù nato
a Velletri l’8 febbraio 1977, aveva abitato a Cisterna di Latina fino al luglio scorso per poi trasferirsi a Torino, era
sposato dal 2009 con Annamaria Pittelli, quando Massimiliano era partito per l’Afghanistan, la moglie è tornata a
vivere a Cisterna.
Anche i genitori del ragazzo, Cesare Ramadù e Laura Massimiliani, vivono a Cisterna in via Paliani assieme ai
due fratelli gemelli di Massimiliano. A Cisterna i vicini di casa lo ricordano come un bravo ragazzo, una persona
altruista, sempre allegra e con il sorriso sulle labbra, l’ultima volta che è stato visto a Cisterna era stato per salutare i
familiari prima di partire per l’Afghanistan, era la seconda missione per lui in quella località. L’appartamento dei
genitori di Ramadù è presidiato dalle forze dell’ordine da stamattina: a quanto si apprende il papà abbia avuto un
malore alla notizia della morte del figlio ed è stato necessario l’intervento di un’ambulanza.
La Moglie: "Ora chiama e mi dice che è tutto ok" "Ora mi
chiama, e mi dice che è tutto a posto". Così la moglie di Massimiliano Ramadù, Anna Maria Pittelli, cerca di
allontanare il dolore per la morte del marito, ucciso in Afghanistan, chiusa nel suo appartamento di via Collina dei
Pini, a Cisterna di Latina.
Lo racconta la zia di Massimiliano, Rosa Natella, che questa mattina ha incontrato Anna Maria, sconvolta e in
stato di choc.
La moglie aveva sentito Massimiliano ieri sera, solo un attimo, attraverso il collegamento Skype. Lui le aveva
detto: "Sto bene, tutto a posto, ci sentiamo".
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