Domani da Buenos Aires scatta la Dakar. L'Italia sogna con Aprilia

Fra le auto le due star sono le Volkswagen di Carlos Sainz e del principe del Qatar Al-Attiyah, nelle moto le Ktm di Coma e Depres. Ma occhio allo squadrone italiano

Ancora una volta, e per il terzo anno consecutivo, il rally Dakar si svolge in Argentina e in Cile: i 443 veicoli - auto, moto, camion e quadricicli - che prendono parte alla corsa a tappe più pazza, e dura, del mondo partiranno sabato da Buenos Aires.
Ormai da qualche giorno, nelle strade della capitale argentina si vedono qua e là i veicoli multicolori iscritti ad un rally che si svolge in un clima «africano», visto che a Buenos Aires è piena estate. Le alte temperature accompagneranno i partecipanti (provenienti da 53 paesi, 13 le donne) lungo il percorso di oltre 9.000 chilometri: dopo la partenza del 1° gennaio dalla grande Avenida 9 de Julio di Buenos Aires, i piloti ci ritorneranno il 15 per il gran finale, al termine di una settimana in Cile.
Sempre nel centro della città sono già cominciate le verifiche tecniche e amministrative dei veicoli, che possono essere ammirati dal pubblico in una grande area adibita all'evento. Il Paese di Juan Manuel Fangio ama le auto, e le corse lungo le strade, le montagne e le aree desertiche di Argentina e Cile rappresentano uno spettacolo unico, anche mediatico. Senza contare il fronte del 'business', visto per esempio che per la partenza sono attese un milione di persone. Dei 443 veicoli, 148 sono auto, 188 moto, 69 camion e 38 quadricli. Saranno sotto i riflettori i piloti già ammirati nelle precedenti due edizioni sudamericane della ex Parigi-Dakar.

Tra questi, le due 'star' della Volkswagen, lo spagnolo Carlos Sainz e il principe del Qatar Nasser Al-Attiyah, alla guida delle loro azzurre Touareg. Tra le moto, i favoriti sono lo spagnolo Marc Coma e il francese Cyril Despres, entrambi con Ktm; dovranno però vedersela con le Aprilia del cileno Francisco 'Chaleco' Lopez e del francese Alain Duclos.

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