Gian Marco Chiocci
Trecentomila euro per il 2009 e 500mila euro per il 2010. Le ristrutturazioni costano, e se cè un aiuto statale è meglio. Quello stabilito nel decreto del ministro del Tesoro lo scorso 9 giugno è stato particolarmente generoso con la Scuola Bosina di Varese. Un nome che forse dice poco ai più, ma che nella Lega Nord dice molto. La Scuola Bosina, o Libera Scuola dei Popoli Padani (una delle associazioni della galassia Lega nord), è stata infatti fondata nel 1998 dalla signora Manuela Marrone, «maestra di scuola elementare di lunga esperienza» (spiega il sito della scuola), ma soprattutto moglie di Umberto Bossi.
La signora Marrone è tuttora tra i soci della cooperativa che dà vita a questa scuola materna, elementare e secondaria improntata alla cultura locale, alle radici e al territorio. Presidente della scuola è Dario Galli, che oltre a occuparsi di pedagogia padana è stato anche senatore della Lega. Proprio il Senato, con la commissione Bilancio (di cui la Lega ha la vicepresidenza), ha formalizzato lelenco di enti beneficiari dei contributi stanziati nel «Fondo per la tutela dellambiente e la promozione dello sviluppo del territorio» creato nel 2008. Un elenco lunghissimo che comprende associazioni culturali, case di riposo, comuni, fondazioni, diocesi, parrocchie, università e appunto qualche scuola. Limpegno statale per listituto scolastico padano è complessivamente di 800mila euro per due anni, 2009 e 2010, rubricato alla voce «ampliamento e ristrutturazione».
Il provvedimento della commissione bilancio ha anche un nome più popolare, «legge mancia», perché in quel modo senatori e deputati assegnano contributi e fondi a enti o amministrazioni che hanno particolarmente a cuore (per circa 200milioni di euro tra Senato e Camera), ovviamente anche a fini elettorali. Non è questo il caso della Lega e della Scuola Bosina, il cui finanziamento (certo, generoso) non serve alla Lega per accontentare il proprio elettorato ma per sostenere un progetto in cui il Carroccio crede molto. Basta leggere la mission dellistituto sul sito della Lega Nord: «La Scuola Bosina si propone come obiettivo quello di coniugare linsegnamento previsto dagli organismi competenti con le esigenze del tessuto sociale locale, di formare futuri cittadini integrati nella realtà storica, culturale, economica e industriale che li circonda, pronti a confrontarsi con altri modelli sociali». Il metodo educativo padano si incentra sulla «progressiva scoperta del territorio» che avviene fin dalla scuola dellinfanzia, presentando narrazioni popolari, leggende, fiabe e filastrocche strettamente legate alle tradizioni locali e «numerose visite guidate sul territorio, che consentono al bambino di riconoscere da diverse angolature la propria identità». Identità formata anche con lo studio del dialetto locale (tra cui appunto la lingua bosina, cioè il varesino), considerato fonte di cultura e tradizione da salvaguardare. «Abbiamo voluto questa scuola perché era fondamentale insegnare dal basso l'attaccamento alle tradizioni e all'identità del territorio» disse Bossi durante una parata di ministri e autorità, da Maroni alla Moratti, in onore dellistituto padano.
La società cooperativa, con sede legale a Varese, ha chiuso il bilancio 2008 con una perdita di 495.796 euro, anche se le iscrizioni non vanno affatto male.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.