Le drag queen della Parietti arrivano in tv. "Il pubblico capirà che non è trasgressivo"

Via libera dei nuovi vertici: "Non sono una signora" da domani su Raidue

Le drag queen della Parietti arrivano in tv. "Il pubblico capirà che non è trasgressivo"
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Alla fine, lo show sulle drag queen, concetto che fa rabbrividire il popolo tradizionalista, andrà in onda sulla Rai sotto il governo più conservatore della storia repubblicana. Perché Non sono una signora presentato da Alba Parietti in cui alcuni vip si vestono in modo molto vistoso da donne, con trucchi e parrucche esagerati, andrà in onda domani in prima serata su Raidue. Ma era stato programmato per ottobre e poi slittato e slittato ancora. Il fatto è che il progetto, dell'ex direttore Prime Time Stefano Coletta, era stato pensato prima dell'avvento del governo Meloni e in Rai si è pensato che non fosse proprio in linea con il nuovo «spirito» del paese. Così è stato accantonato, anche perché non si capiva se l'allora ad Fuortes sarebbe rimasto.

Fatto sta che ora i vertici aziendali scelti dalla maggioranza lo lasciano andare in onda, anche se un po' alla chetichella, perché tanto di spettatori ora ce ne sono pochi davanti alla tv. E, comunque, mica si poteva buttare via una trasmissione già registrata, confezionata e pagata. Non sarà certo conforme al nuovo contratto di servizio, la cui bozza è stata presentata in cda lunedì e che prevede un accento sulle parole «natalità» e «genitorialità», ma c'è spazio per tanti tipi di show su ogni canale.

Come sarà Non sono una signora lo spiega Alba Parietti, che sottolinea che è «leggero e divertente, non morboso né volgare, né macchiettistico. Non c'è nulla di subliminale, non ci sono messaggi da trasmettere». In sostanza è un omaggio alla forma espressiva delle drag queen: una sfida tra alcuni personaggi noti (cinque a puntata) con sgargianti abiti femminili e truccati da esperti in make-up e styling che si esibiranno in sfilate, canti e balli. Sono prove, nel lessico drag, di «catwalk», ovvero sfilata in passerella, di «vogueing», che consiste nell'imitare le pose dei modelli e di canto in «lipsync». A giudicare le performance dei concorrenti (e decidere chi vincerà nella finale) ci sono delle note drag: Elecktra Bionic, Vanessa Van Cartier e Maruska Starr. A loro il compito di mostrare al pubblico, se possibile, che una Drag non è semplicemente un uomo con vestiti da donna, ma qualcosa di più. Il gioco consiste anche nell'indovinare chi si cela sotto i panni dei concorrenti. A provare a farlo un «panel vip» composto da Mara Maionchi, Sabrina Salerno, Filippo Magnini e Cristina D'Avena.

La Parietti, che da mesi attende di vedere in onda lo show, non solleva polemiche verso l'azienda. «Il pubblico capirà che non è poi così trasgressivo. Altrimenti mi spavento io per come sono diventati gli italiani». Lei non ha capito - o dice di non aver capito - perché è stato bloccato: «Si vede che per timore lo hanno fatto senza averlo guardato. Alla fine è un inno alla libertà dove a vincere è la capacità di mettersi in gioco al di là di ogni schema o pregiudizio». E aggiunge: «Si basa sul concetto che è divertente essere, per una sera, una persona completamente diversa. Da piccoli o a Carnevale a tutti piace travestirsi.

Anche io l'ho sempre fatto. E lo faccio anche ora, spesso esco con una parrucca e mi diverto a vedere che effetto fa sulla gente. Mi travesto pure quando sono in giro con il mio fidanzato, Fabio Adami. Un po' di trasgressione non fa male, dai».

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