Due ragazzi, un amore. Veronesi ci porta nella Versilia anni '70

Una storia d'amore con lo sfondo di un arazzo intrecciato sugli anni '70, tra oggetti cult e una grande colonna sonora

Due ragazzi, un amore. Veronesi ci porta nella Versilia anni '70
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«Farai un po' di conversazione in inglese con me, vero?». Impossibile rispondere con un diniego se a chiederlo è Astred, la splendida figlia adolescente di un'etiope nubiana; e siamo nel 1972, e lei prende il sole su una spiaggia della Versilia. Il destinatario della domanda, il dodicenne Gigio Bellandi, non è stato scelto a caso, visto che è il rampollo di un noto avvocato, ma soprattutto di un'irlandese trasferitasi in Italia dopo la Seconda guerra mondiale. Il ragazzo, insomma, è bilingue, anche se fino a quel momento non se ne era quasi accorto. Per scoprire di possedere un'arma dal potere illimitato, a Gigio basta aiutare Astred a decifrare il testo impervio (perché gergale) di una canzone venuta dall'altra parte dell'oceano, e farle da guida fra le pagine di «qualche libro che a Cambridge le avevano dato da leggere a casa...». La ragazza, infatti, è appena tornata da un soggiorno oltre la Manica, dove ha seguito un corso d'inglese coronato da un certificato che prelude all'iscrizione al liceo linguistico di Viareggio.

E pensare che, prima, la vita di Gigio procedeva senza scossoni. Per non annoiarsi bastava accettare l'invito del padre, maniaco della barca a vela, a bordeggiare, magari mentre la mamma irlandese era occupata a combattere il rutilismo della sorellina di Gigio: vale a dire a neutralizzare, a forza di pomate, i danni causati dal gene recessivo responsabile dei capelli rossi, nonché di una pelle di porcellana che si scotta con facilità. Ma lo sventurato rispose affermativamente, e quindi: addio tranquillità.

Cinque anni dopo Il colibrì, vincitore del premio Strega, del quale vogliamo rammentare in particolare le prime pagine, ricche di una qualità rara di black humour, con Settembre nero (La nave di Teseo, pagg. 304, euro 20) Sandro Veronesi aggiunge un tassello alla leggenda versiliana sorta con d'Annunzio e rilanciata negli anni Sessanta della Capannina, il celebre locale di Forte dei Marmi. Il titolo, un po' slegato dal resto del romanzo, è mutuato dal nome del gruppo terroristico palestinese nato dopo la Guerra dei sei giorni, responsabile del tentativo di dirottamento attuato durante le Olimpiadi di Monaco del 1972. Guidato dalla stella polare di Sterne a proposito di irlandesi! Settembre nero è un romanzo composto essenzialmente di digressioni; la storia d'amore fra il protagonista e Astred, credibile e ben costruita, permette all'autore di intrecciare un arazzo dei primi anni Settanta nel quale compaiono, quali relitti di un mondo naufragato, le figurine e i fumetti di Linus, il moplen e la Vegetallumina, i campioni di scacchi inglesi e il manuale delle giovani marmotte.

La ricca colonna sonora attraversa una vicenda che pian piano scivola in direzione del tragico verso un finale compiuto che, tuttavia, dispensa un messaggio ottimistico sulla capacità umana di difendersi dalle tegole che cadono dal cielo.

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