E la love story di Michele con Sky è già ai titoli di coda

Questo Santoro è proprio una patata bollente. Tutti se lo rimbalzano tra le mani per paura di scottarsi e lo ridepositano velocemente sul piatto. Solo Lorenza Lei, da buona cuoca, è riuscita ad afferrarlo saldamente tra i polpastrelli e a farlo scivolare fuori dalla tavola Rai (tanto a bruciarsi ci aveva già pensato Mauro Masi). Ma, adesso, dopo La7, pure Sky sta giocando col fuoco. Perché le cose sono poco chiare. Michele, domenica, dal pulpito della festa del Fatto Quotidiano, davanti a centinaia di persone, ha scandito chiaramente le parole: «Il nuovo programma si chiamerà Comizi d’amore e andrà in onda su una serie di televisioni locali e sui canali Sky». Si riferisce ovviamente al talk che, cancellato dalla Rai, il giornalista vuole far rinascere in totale autonomia, in onda su un network di mezzi di trasmissione ospitanti senza alcuna possibilità di ingerenza. Peccato che a Sky non ne sappiamo nulla o, comunque, questa è la posizione ufficiale dei vertici della Tv di Murdoch. «Non esiste, allo stato attuale, alcun tipo di coinvolgimento editoriale con il programma di Santoro», commenta conciso Andrea Scrosati, vice presidente programmazione. Stessa posizione che assunse l’azienda quando uscì l’indiscrezione di un possibile sbarco su Cielo (il canale Sky del digitale terrestre). Insomma, ci va o no Santoro sul satellite? Sul bouquet Sky vero e proprio, quello a pagamento, pare proprio di no... almeno «allo stato attuale». Potrebbe trovare spazio sui canali free della parabola, dove girano già molte Tv locali, tra cui Telelombardia, che però fa già parte dell’operazione. Insomma, se da una parte è difficile dire di no a un uomo-simbolo della libertà d’informazione e nel contempo un business sicuro, dall’altra c’è «una linea editoriale da seguire», traduzione di evitare complicazioni. Un escamotage sarebbe quello di aprire una finestra active di Skytg24 per seguire l’evento come si fece per Tuttiinpiedi, ma un «evento» non è «seriale».
In attesa di scoprire su quale numero della parabola apparirà il «santo», non si registra (almeno pubblicamente) tutta questa corsa a ospitarlo. Ieri le agenzie battevano una disponibilità da parte di Antonio Di Pietro a metterlo in streaming sul suo sito e un auspicio del deputato Walter Verini che venga trasmesso dal canale Youdem (del Pd). Comunque vada, il popolo di sinistra è disposto a mettersi a fare la caccia al tesoro per rintracciare il proprio paladino su qualsiasi frequenzina satellitare, digitale o via web che sia. Appuntamento a fine ottobre.
Intanto, nonostante Santoro si proponga come unico «testimone dell’informazione libera», da stasera ricominciano quelle trasmissioni che, nel loro piccolo, hanno pure fatto imbufalire premier e colleghi di governo. Prima fra tutti Ballarò (su Raitre, da stasera, si tuffa sulla crisi economica). Da domenica i reportage di Presadiretta di Riccardo Iacona (sempre Raitre) e presto Report con Milena Gabanelli che ha ottenuto (finalmente) la tutela legale.

Ma il debutto più atteso è quello di Corrado Formigli (giovedì su La7), l’ex delfino che ha lasciato Santoro per seguire la strada da solista e che va in onda con Piazzapulita proprio nello spazio che avrebbe dovuto avere il suo «maestro» sul nascente terzo polo.

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