Gli scioperi pilotati per appiedare Salvini

Matteo Salvini è stato ultimamente assolto in via definitiva dalle accuse che gli erano state mosse in merito alla vicenda Open Arms, dunque si è reso necessario scovare un altro motivo per bersagliarlo

Gli scioperi pilotati per appiedare Salvini
00:00 00:00

Caro Vittorio,
cosa ne pensi della farsesca vicenda del blocco dei treni causati da una locomotiva alla stazione di Milano che ha sollevato l'indignazione dei sapientoni che hanno immediatamente invocato le dimissioni del ministro Salvini? Ricordo che nel 2020 il treno Frecciarossa Milano-Salerno deragliò a Livraga, in provincia di Lodi, a causa di uno scambio posizionato in modo errato, causando la morte dei due macchinisti e il ferimento di 32 persone. Ministro dei trasporti Paola De Micheli, rappresentante del Pd nel governo Conte, quindi niente dimissioni! E andando indietro nel tempo, di incidenti ferroviari gravi o gravissimi se ne contano a decine, ma nessuna persona di buon senso ha preteso le dimissioni dei ministri dei Trasporti. Negli ultimi 100 anni si sono contati oltre 1700 morti e neanche una dimissione... ma Salvini per i «critici a prescindere» deve lasciare l'incarico.

Renzo Fissore
Roma

Caro Renzo,
questa opposizione, fin dalla nascita di questo governo si è distinta non per la capacità di proporre alternative politiche, ma per la continua e pressante richiesta di dimissioni dei ministri, richiesta fondata su motivi pretestuosi, vani, persino ridicoli. Ogni scusa è buona per sollevarsi contro questo o quell'esponente dell'esecutivo, nel tentativo di erodere la credibilità della maggioranza e quindi di Giorgia Meloni. Intento che non è andato mai in porto, anzi, nonostante questi attacchi volti a screditare i titolari dei vari dicasteri, la premier ha di recente visto accrescere fiducia e stima che le riconosce l'elettorato e anche il gradimento nei riguardi del governo nella sua globalità è lievitato. Segno che la sinistra dovrebbe abbandonare certi metodi poiché non sono efficaci e concentrarsi su tematiche, argomenti, problematiche sociali, scegliendo di fare politica non contro qualcuno ma per costruire qualcosa.

Matteo Salvini è stato ultimamente assolto in via definitiva dalle accuse che gli erano state mosse in merito alla vicenda Open Arms, dunque si è reso necessario scovare un altro motivo per bersagliarlo, attaccarlo, criticarlo, chiederne la testa. Ed ecco allora che è stato fatto colpevole di ritardi che sempre ci sono stati, ma pure pare, per come ce la raccontano, che prima dell'arrivo di Salvini al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture le locomotive viaggiassero sempre in perfetto orario e che l'efficienza della nostra rete ferroviaria fosse ai massimi livelli. Sappiamo che così non fu e non è stato.

Con questo non intendo assolutamente sgravare Salvini delle sue proprie responsabilità, ma nemmeno deve essergli attribuita ogni colpa, come se fosse egli stesso in persona a guidare i treni e se la prendesse comoda. Ritengo altresì che Salvini stia pagando a livello di immagine a causa di una serie di scioperi con i quali non si mirava a rivendicare un diritto o a fare presente qualche particolare esigenza, ma probabilmente a contestare e indebolire il leader della Lega in persona. Insomma, si è trattato spesso di scioperi pilotati, facenti parte di un disegno politico e di una strategia politica finalizzata a fare apparire Salvini quale ministro inadeguato, da rimuovere appunto, poiché reo della presunta paralisi dei trasporti e del Paese. Adesso qualsiasi contrattempo, che sia di pochi minuti o di ore, viene imputato al ministro, che sta svolgendo il proprio compito con impegno cercando di compiere il massimo per modernizzare il Paese e la rete ferroviaria, ministro che, a mio giudizio, non è proprio felice del ruolo, dal momento che vorrebbe essere al Viminale, ritenendo di avere la stoffa per stare a capo degli Interni. Intanto la Lega perde qualche punto di consenso, mentre Fratelli d'Italia e Forza Italia di punti ancora ne acquistano, addirittura di mese in mese.

Insomma, nonostante l'assoluzione, che ha costituito una gigantesca soddisfazione, non sembra essere un bel periodo per il leghista. Egli non è infallibile, ne conveniamo. Di errori ne ha fatti, ma ha fatto anche parecchie cose buone. Ignobile da parte della minoranza politica pretenderne il ritiro a causa dei rallentamenti e dei malfunzionamenti dei vagoni e della rete. E, nel caso in cui non lo abbia già espresso con efficacia, ribadisco che non trovo affatto inverosimile l'ipotesi dei sabotaggi. A mio avviso, è credibile che dietro i ritardi ci sia un preciso piano politico per screditare il capo del dicastero dei Trasporti, che, uscito fuori dalla padella dei processi, è stato lanciato sulla brace.

E pensare che alla guida di questo ministero abbiamo avuto Danilo Toninelli, uno che ci parlava dell'inesistente tunnel del Brennero, attraversato a suo dire da migliaia di

lavoratori, e che voleva che le persone potessero «giocare, mangiare, ritrovarsi e vivere» sul nuovo ponte Morandi. Questo era il ministro esponente di quella parte politica che ora vuole che Salvini si dimetta. E ho detto tutto.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica