Completamente ignorato il downgrade di Moody's. Anzi. E' stata Piazza Affari a declassare l'agenzia di rating chiudendo in nette rialzo: uno spumeggiante Ftse Mib è salito del 3,94% a 14.805 punti. Non solo. Anche l'Unione europea ha bocciato il giudizio di Moody's. La commissione Ue ha fatto sapere che sull’Italia "mantiene il suo giudizio" secondo il quale "il Paese ha preso seri impegni di consolidamento fiscale che vanno nella giusta direzione, e che le permettono di arrivare al pareggio di bilancio nel 2013". La chiusura sprint ha interessato tutte le Borse europee, sulla scia delle voci che in Europa si sta discutendo di un piano per ricapitalizzare le banche in crisi. A Londra l’indice Ftse 100 avanza del 3,1%. A Francoforte il Dax sale del 4,91%i, dopo essere arrivato a guadagnare oltre il 5%, e a Parigi il Cac 40 cresce del 4,33. Madrid avanza del 3,06% e Atene dello 0,83%
A Piazza Affari il Ftse Mib ha segnato un positivo del 3,94% a 14.805 punti, mentre l’All Share ha guadagnato il 3,76%. In linea con gli altri listini europei, Milano si è mantenuta positiva per tutta la giornata, accelerando sul finale con Wall Street che ha virato in rialzo dopo un’apertura debole. Dagli Stati Uniti, alcuni dati macroeconomici contrastanti: in calo le richieste settimanali di mutui; in ribasso, a settembre, ma superiore alle attese, l’Ism servizi;, migliore delle aspettative, infine, anche il dato sull’occupazione nel settore privato, il mese scorso. Sul paniere principale, rally di Fiat dopo una partenza incerta e del titolo industrial, dopo lo scivolone della vigilia. Tra i bancari, molto bene le big, Unicredit e Intesa sp. Tra gli energetici, in forte rialzo Eni, Saipem e Tenaris. Brillano anche Pirelli e Mediaset. Fuori dal paniere principale, nuovo balzo in avanti di Rcs.
In mattinata la commissione Ue ha confermato il suo giudizio sull’Italia anche dopo l’abbassamento del rating da parte di Moody’s. "La mia reazione - ha detto il portavoce Amedeu Altafaj Tardio - è la stessa di quando c’era stato il giudizio di Standard & Poor's, qualche giorno fa: l’Italia è seriamente impegnata in forti e ambiziosi sforzi di consolidamento e i pacchetti di misure sui conti decisi in luglio e settembre vanno in quella direzione, rendendo possibile al paese di raggiungere una posizione vicina al pareggio di bilancio nel 2013, come d’accordo con i partner europei". "Questa è la nostra dichiarazione, questo è il nostro rating sull’Italia", ha concluso.
Nemmeno lo spread tra Btp e Bund sembra risentire del declassamento di Moody’s dell’Italia. All’avvio delle contrattazioni, lo spread fra Btp e Bund resta stabile intorno ai 374 punti, poco sotto la chiusura di ieri. Invariati anche i Bonos spagnoli, il cui spread con i Bund si attesta a 334 punti. Proprio ieri sera, infatti, la chiusura era stata sopra i 370 punti per lo spread fra Btp a dieci anni e bund tedeschi. Tuttavia da Oltreoceano non arrivano buone notizie. Nel rapporto sulla situazione in Europa, l'Fmi fa sapere che in Italia e Spagna "i più elevati costi degli interessi sul debito sovrano", assieme alle misure di risanamento dei conti pubblici e alle "aumentate tensioni sulle banche" costituiranno "ostacoli ulteriori su una attività già modesta".
Secondo il Fondo monetario, negli ultimi vent'anni, la crescita in Italia è stata deludente a causa di riforme inadatte e incomplete, tasse troppo complesse, scarsa produttività del lavoro. Ad ogni modo, l'Fmi ha sottolineato comunque che i conti pubblici del nostro Pese non sono mai stati meglio di ora.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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