Ecco il bluff De Magistris Si è già arreso sui rifiuti e dà la colpa i poteri forti

Il neosindaco di Napoli aveva promesso di ripulire la città. Ma anziché ammettere la sconfitta grida al "sabotaggio"

Ecco il bluff De Magistris 
Si è già arreso sui rifiuti  
e dà la colpa i poteri forti

«Mica colpa mia. Macché. Io sono bravissimo. Solo che c’è un sabotaggio». E così Gigetto De Magistris, alla sua prima prova da sindaco, cade nel perfetto cliché dell’italiano medio, l’italiano peggiore: quello che «ce l’hanno tutti con me». Avete presente le classiche chiacchiere al bar sport? «Io giocavo a calcio da dio, ero promettente, quasi come Messi, però gli allenatori (una cricca) ce l’avevano con me e ho dovuto smettere». «E io? Potevo diventare una star della musica, ho scritto canzoni migliori di Vasco Rossi, ma, siccome non mi piego ai compromessi delle lobbies discografiche, ce l’hanno tutti con me e non mi danno spazio» «Lascia stare. Sul lavoro sono il più capace, meriterei di essere direttore generale, solo che i colleghi si sono messi d’accordo per boicottarmi: ce l’hanno tutti con me e mi obbligano a fare l’operaio». Ecco: proprio così. Ce l’hanno tutti con me. Anche De Magistris, per esempio: poteva benissimo essere un sindaco. Solo che ce l’hanno tutti con lui. E così riesce solo a fare la vittima.
Sono bastati pochi giorni per trasformare montagne di buoni propositi dell’ex pm in montagne di monnezza. Il fatto è lampante, ma sia chiaro: non è colpa sua. Macché. Lui è bravissimo. Solo che c’è «sabotaggio». Ci sono le «forze oscure». Ha detto proprio così: sabotaggio e forze oscure. Perfetto, no? Mancano: l’uomo nero, la strega cattiva, il complotto demo-pluto-giudaico-massonico, la Spectre, la Cia, il babau, il Mossad e il burattinaio Mangiafuoco e poi avremmo finalmente una spiegazione perfetta del perché il piano di Gigetto non ha funzionato. Che dite? Avete il sospetto che quel piano fosse una ciofeca? Ma come osate? Non vi permettete. De Magistris in materia di rifiuti si è «assunto responsabilità che altri in vent’anni non si erano mai assunti». E «la prima delibera che ha portato in Giunta è addirittura rivoluzionaria». E il Comune? Da quando c’è lui «è pronto e attivo». Ma sicuro. Tutto funziona a meraviglia, insomma. O meglio: funzionerebbe. Se non ci fossero le forze oscure. Se non ci fosse il sabotaggio. Tutta colpa loro, si capisce. E così la spazzatura rimane in strada, i negozi rimangono chiusi, la città soffoca nauseata. Ma vorrete mica dar la colpa al sindaco? Alla sua delibera «rivoluzionaria»? Al suo Comune «pronto e attivo»? Fosse per il piano De Magistris, Napoli sarebbe lucida e brillante come un lavabo di una clinica svizzera. Purtroppo, però, ci si è messo di mezzo il babau. Che può fare Gigetto contro il babau delle forze oscure?
Del resto sono anni che De Magistris va a caccia del babau e delle forze oscure, senza trovare né l’uno né le altre, per la verità. In effetti, quand’era pm, come un rabdomante dell’assurdo, ha cercato trame occulte in ogni angolo della vita civile, fra procuratori, sostituti procuratori, Professori, depuratori, ministri, villaggi vacanza, centri ecologici e turistici, ospedali e militari. Non ha mai trovato nulla, ma questo è un dettaglio. Che, per altro, non ha indebolito di una virgola la sua determinazione nel vedere piani nascosti, trame segrete, complotti in essere dappertutto. Per dire: una volta era sicuro di aver scoperto le forze oscure che gestivano la tratta dei clandestini da destinare a prostituzione e traffico d’organi: in realtà era solo una pia donna che aveva assunto una badante per la madre morente. Un’altra volta era sicuro di aver scoperto le forze oscure che gestivano la truffa dei medicinali e accusò di falso alcuni farmacisti, accusandoli di non obliterare le fustelle. Ma poi questi si difesero: «Non obliteriamo le fustelle perché tu ci hai appena sequestrato le obliteratrici...».
Che ci volete fare? Mica è facile trovare l’uomo nero, il burattinaio nascosto. Nemmeno per lui che ci prova insistentemente da anni. Why Not, Poseidone, Toghe Lucane: le sue inchieste hanno sempre avuto ad effetto, perfette per i titoli del giornale. Se poi le inchieste sono finite in nulla, se non è mai riuscito a trovare un colpevole, che sarà mai? Nel 2008 il procuratore generale che doveva giudicarlo l’ha definito, come magistrato, «inadeguato sul piano professionale e su quello dell’equilibrio», e ha scritto che le sue inchieste sono «infauste» e farcite di «provvedimenti immotivati». Ma sarà colpa di De Magistris? Non scherziamo: la colpa è degli altri, quelli che remano contro, quelli che lo vogliono sabotare. Se le forze oscure non lo ostacolassero, lui oggi sarebbe un grande sindaco. Così come ieri sarebbe stato un grande magistrato. O, almeno, un magistrato capace di vincere almeno un processo (cosa che non ha mai fatto). Magari sarebbe anche un giocatore di calcio di serie A, un modello di Armani o una rockstar più grande di Vasco Rossi, chi può dirlo?
L’italiano peggiore è fatto così: ama raccontarsi balle, sognare e farsi passare per un eterno stallone imbrigliato. Ma sì: l’italiano peggiore ama fare la vittima, correre sotto la gonna della mamma, non si assume mai responsabilità e cela le proprie ansie dietro gli spettri del complottismo.

Potenzialmente può fare tutto, purché nella realtà lo lascino continuare serenamente a non fare nulla. La colpa? Sempre degli altri. L’italiano peggiore è proprio così, come De Magistris: a parole, è un vero fenomeno. Nei fatti, al massimo, un fenomeno da baraccone.

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