Ecco i calabresi che si fanno onore

Ecco  i calabresi  che si fanno onore

L'evento, come si suol dire, capita a fagiolo: sedici calabresi illustri che, nel corso dell'anno, si sono distinti per la loro attività professionale in Italia o all'estero saranno premiati sabato prossimo presso l'Auditorium del teatro Carlo Felice dall'associazione culturale polisportiva Mediterraneo, di cui è presidente un calabrese doc: Aldo Praticò. Ma forse non sarà sufficiente l'assegnazione del «Premio nazionale Mediterraneo» e la successiva cena di gala a villa Lo Zerbino per stemperare l'amarezza del capogruppo di An in Comune, dopo «tutto il fango che in questi giorni hanno gettato addosso alla gente della mia Regione». Voti di scambio? Coinvolgimenti nell'inchiesta sugli appalti comunali? Sui giornali è uscito un po' di tutto. Quella di Praticò non è solo una difesa d'ufficio: «Vivo a Genova da vent'anni e non trovo giusto infangare una comunità laboriosa e onesta come quella calabrese».
Una comunità composta da ventiduemila cittadini, «molti dei quali sono arrivati qui con le valigie di cartone, prima di affermarsi nei rispettivi ambiti professionali». Ed è a loro che si rivolge l'associazione culturale onlus, allo scopo di mantenere e rafforzare i contatti con tutti i calabresi residenti in Italia. In questa scia si colloca il premio nazionale Mediterraneo promosso col patrocinio di Comune e Provincia di Genova, presidenza della Regione Liguria e consiglio regionale della Calabria, in collaborazione con l'associazione Magna Grecia di Torino.

Tra i premiati, Giuseppe Bono, amministratore delegato Fincantieri, Andrea Monorchio, presidente Consap, Enzo Romeo, vaticanista del Tg2, Domenico Caridi, direttore generale Siae e Michele Cucuzza, noto conduttore di Rai1, nato a Catania, ma con genitori calabresi (Palmi).

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