Tokyo - I problemi di Toyota, col maxi-richiamo di quasi 9 milioni di auto a livello globale, ha il potenziale di erodere la crescita nominale del Pil giapponese di 0,12 punti, ma soprattutto di innescare un effetto domino dalle conseguenze difficili da prevedere. E' la stima sviluppata in uno studio di Daiwa Institute of Research, secondo cui il colosso di Nagoya potrebbe finire per sottrarre 600 miliardi di yen (5 miliardi di euro) all'economia del Sol Levante, nel caso in cui la produzione domestica di auto complessiva scenda di 300.000 unità nel 2010. Toyota ha previsto una contrazione della sua produzione globale di 100.000 unità: la vicenda può oggettivamente, secondo Daiwa, scoraggiare l'acquisto di nuove auto, comportando un taglio di veicoli prodotti in Giappone fino a 300.000 pezzi, rispetto al target di quasi 8 milioni di vetture centrato nel 2009, già ai minimi degli ultimi 33 anni. Un declino di questa scala avrebbe un impatto negativo sulla produzione industriale dello 0,19% e uno reale sul Pil di circa 0,1-0,2 punti, con la perdita anche di 49.000 posti di lavoro.
Scontate, a questo punto, le ripercussioni su altri settori, legati direttamente e indirettamente al comparto automotive: per servizi, elettronica, commercio e trasporti si tratterebbe - ma la stima è prudenziale - di una perdita di fatturato aggregato pari a 1.850 miliardi di yen (15 miliardi di euro).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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