Nel gergo comune la parola apocalisse rimanda a qualcosa di catastrofico, ma per il Testamento cristiano significa rivelazione. Di Cristo morto e risorto, del bene che trionfa sul male. LApocalisse, il libro scritto nel primo secolo d. C. dallevangelista Giovanni nellisola di Patmos nellEgeo, è la trascrizione delle sue visioni. Di angeli, di demoni, di una donna vestita di luce, di Michele Arcangelo che sconfigge Satana, del giudizio finale e della Gerusalemme celeste. Uno dei libri più problematici, ma che si presta a una trascrizione in forma pittorica. È quello che hanno fatto gli artisti nel tempo ed è quello che propone la mostra «Apocalisse. Lultima rivelazione», ospitata nel Salone Sistino della Biblioteca Vaticana fino al 7 dicembre.
Curata da don Alessio Geretti, organizzata dal Comitato di San Floriano di Illegio, presenta 115 opere molto diverse fra loro che vanno dal IV al XX secolo, ordinate in undici sezioni che ricalcano la struttura dellultimo libro della Bibbia. Icone, dipinti, incisioni, sculture, reliquiari finemente cesellati, pergamene, rilievi, avori. Cè anche uninedita Discesa agli inferi, luogo dei tormenti e del freddo attribuita al Civetta, della bottega di Bosch e una copia del Giudizio michelangiolesco, così comera prima che Daniele da Volterra coprisse i nudi.
Giovanni è immaginato da Alonso Cano giovanissimo, come un contemplativo sullo sfondo di un paesaggio lunare da Cosmè Tura, fiammeggiante da Pedro Berruguete.
Liconografia degli atelier ortodossi di Novgorod è dominata dal Cristo giudicante, anche se sul libro è scritto «Non giudicherò secondo le apparenze, ma secondo il cuore». Viene dalla Catalogna un crocifisso ligneo del XII secolo in cui il Cristo appare nella tipologia trionfante del vincitore, e da Cracovia una tavola di sapore popolare con il martirio di Pietro, Paolo e Giovanni. La donna vestita di sole, insidiata dal drago e protetta da Dio, prefigura lImmacolata e la Chiesa.
Fra le opere in mostra una dolce Madonna del Sassoferrato. Spettacolare la sezione dellArcangelo Michele in lotta vittoriosa contro langelo ribelle. Luno di fronte allaltro quello dipinto su seta, prototipo di bellezza ideale, di Guido Reni e laltro più drammatico, che schiaccia il demonio avvinghiato dai serpenti, di Luca Giordano.
Chiude la rassegna un concentrato di capolavori.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.