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Auto: rinvio dazi Trump di un mese, Stellantis ringrazia e promette di costruire più auto negli Usa

Il presidente Donald Trump ha concesso un'esenzione sulle tariffe di vetture a Messico e Canada per un mese

Auto: rinvio dazi Trump di un mese, Stellantis ringrazia e promette di costruire più auto negli Usa
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Timido spiraglio di ammorbidimento dei dazi statunitensi per il settore auto. Il presidente Donald Trump ha concesso un'esenzione sulle tariffe di vetture a Messico e Canada per un mese, ha annunciato ieri sera la segretaria stampa della Casa Bianca, Karoline Leavitt. Una concessione importante, anche se temporanea, che ha fatto esultare i titoli delle quattro ruote. L’azione Stellantis, questa mattina a Piazza Affari, accelera di oltre 2 punti percentuali a ridosso dei 12 euro, mentre ieri sera a Wall Street è scattata in avanti di oltre il 9%.

Dopo aver parlato con Ford, General Motors e Stellantis, l’amministrazione Trump ha deciso di posticipare di un mese (al 2 aprile) l’entrata in vigore dei dazi del 25% su auto e componenti verso Messico e Canada introdotti martedì scorso. Una tregua per garantire che le tre grandi case automobilistiche non vengano danneggiate finanziariamente. “Su richiesta delle aziende associate all'USMCA, il presidente sta concedendo loro un'esenzione per un mese, in modo che non si trovino in una situazione di svantaggio economico”, ha dichiarato Leavitt durante l’incontro con la stampa. USMCA si riferisce all'accordo di libero scambio firmato durante la prima amministrazione Trump tra Stati Uniti, Messico e Canada. Tutte le altre tariffe doganali del 25% su Messico e Canada rimangono in vigore, ma Leavitt ha aggiunto che il presidente Usa ascolterà richieste per esenzioni aggiuntive.

L’obiettivo dell’amministrazione Trump sarebbe quello di riportare la produzione automobilistica americana sul suolo degli Stati Uniti. “Ha detto loro che devono darsi da fare, iniziare a investire, iniziare a muoversi, spostare la produzione qui negli Stati Uniti d'America, dove non pagheranno alcuna tariffa. Questo è l'obiettivo finale”, ha aggiunto Leavitt. Un obiettivo ambizioso in quanto richiederebbe uno sforzo significativo per le aziende, con assunzioni e investimenti massicci e una pianificazione strategica.

Il retroscena dell’accordo sembra comunque piuttosto chiaro: “La decisione conferma l'attenzione dell'amministrazione Trump per assicurare ulteriori impianti di produzione automobilistica sul territorio statunitense. Il ritardo nell'imposizione delle tariffe potrebbe essere un modo per dare più tempo alle case automobilistiche di formulare un piano per aumentare gli investimenti negli Stati Uniti”, ha precisato oggi Banca Akros. Uno scenario che potrebbe riservare sorprese, secondo Equita: “Nel caso si tratti di semplice rinvio di un mese non cambiano le considerazioni negative fatte nei giorni scorsi (con Stellantis tra le società più penalizzate), ma le dichiarazioni lasciano pensare a possibili scenari con ulteriori cambiamenti”.

In un comunicato Stellantis ha dichiarato di condividere l'obiettivo del presidente Trump di costruire più automobili negli Stati Uniti, ringraziandolo per aver concesso un'esenzione di un mese dai dazi su Canada e Messico. “Condividiamo l'obiettivo del Presidente di costruire più auto americane e creare posti di lavoro americani duraturi. Non vediamo l'ora di lavorare con lui e il suo team”, ha dichiarato in un comunicato.

Secondo i dati di S&P Global Mobility, l'anno scorso gli stabilimenti automobilistici canadesi hanno prodotto 1,3 milioni di veicoli, mentre quelli messicani ne hanno prodotti 4 milioni. Circa il 70% di queste auto è stato venduto nelle concessionarie statunitensi ad acquirenti americani. Mentre gli stabilimenti automobilistici statunitensi hanno prodotto 10,2 milioni di veicoli.

L'anno scorso, gli Stati Uniti hanno importato auto per un valore di 217 miliardi di dollari, secondo i dati del Dipartimento del Commercio.

Più di un quinto proveniva dal Messico, il maggior fornitore estero, seguito da Giappone, Corea del Sud, Canada e Germania, che l'anno scorso hanno esportato negli Stati Uniti autovetture per un valore complessivo di 131 miliardi di dollari.

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