
I dazi statunitensi partiti ufficialmente oggi nei confronti di Messico e Canada rischiano di colpire l’intero comparto automotive e creare un effetto cascata che coinvolgerà anche i consumatori finali. Lo denuncia Federcarozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, che sulla scia dell’entrata in vigore delle nuove tariffe dell’amministrazione Trump ha elaborato alcune proiezioni sulle possibili ricadute nel settore delle quattro ruote.
“Le case automobilistiche di tutto il mondo subiranno un duro impatto in termini di mancati profitti e perdite economiche – sostiene Federcarrozzieri – Questo perché sono molteplici i marchi che producono automobili in Canada e Messico: Volkswagen, Audi, Bmw, Stellantis, Honda, Hyundai, Kia, Mazda, Toyota, Nissan”. Ma non solo. Ad essere colpita anche tutta la filiera della componentistica. Secondo l’associazione, infatti, i dazi si applicherebbero anche a airbag e cinture di sicurezza, pneumatici, sedili, freni e componenti per motori elettrici.
E come un effetto domino, le conseguenze dei dazi arriverebbero fino ai consumatori finali, con un rialzo dei prezzi di mercato di tutto il comparto auto, dai veicoli nuovi ai pezzi di ricambio. In particolare, Federcarrozzieri ha calcolato che in media i listini delle vetture nuove potrebbero potrebbero essere ritoccati al rialzo di 3.000 euro nel corso dell’anno. “I dazi rischiano di determinare a livello globale una nuova impennata dei listini delle auto, che nel 2025 potrebbero salire in media di 2.500/3.000 euro rispetto ai prezzi attuali come conseguenza delle politiche commerciali protezionistiche degli Usa che si ripercuoterebbero non solo su Messico, Canada o Cina, ma sull’intera filiera mondiale dell’automotive”, afferma Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri.
Ipotizzando un rincaro dei listini delle auto del 10%, i prezzi dei modelli base più venduti in Italia subirebbero variazioni piuttosto importanti con una stangata in arrivo per i consumatori finali. Ad esempio, la Fiat Panda (ibrida) potrebbe venire a costare 1.595 euro in più. Un rincaro simile (+ 1.524 euro ) è stimato per la Citroen C3 a benzina. Possibile incremento di prezzo intorno ai 2.
400 euro invece per i modelli Jeep Avenger (benzina), Lancia Ypsilon (ibrida) Peugeot 208 (ibrida) e Toyota Yaris (ibrida). Un aumento di 2.865 euro è invece stimato per la Toyota Yaris Cross (ibrida), ma ancora più alto, di +3.035 euro, sarebbe il rincaro di Volkswagen T-Roc (benzina).
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