A partire dal 2024 entreranno in vigore nuove disposizioni riguardanti la tracciabilità degli acquisti online da parte del fisco europeo. Secondo quanto riferito dal quotidiano Italia Oggi, le decisioni prese fanno parte dell'ultimo step in materia di scambio dati proveniente dal Consiglio Europeo svoltosi ieri a Bruxelles.
Come detto, gli effetti veri e propri delle misure si concretizzeranno tra quattro anni. In ogni caso le risoluzioni prese, che possono essere riassunte in una direttiva e un regolamento, consentono già di tracciare un percorso ben preciso inerente al contrasto all'elusione dell'Iva.
Scendendo nel dettaglio, nel mirino delle autorità finirà il cosiddetto e-commerce, ovvero l'attività di acquisto e vendita di prodotti effettuato tramite internet e, nello specifico, attraverso piattaforme di commercio elettronico. La nota diffusa parla chiaro: le nuove norme non solo modificano la documentazione sui pagamenti transfrontalieri, ma contribuiscono a mettere a disposizione delle varie autorità fiscali nazionali i dati degli stessi, rispettando tuttavia tanto la sicurezza informatica quanto la privacy.
Dai dati al massimale: le novità in arrivo sugli acquisti online
Da considerare, poi, altre modifiche inerenti la cooperazione amministrativa del settore dell'Iva. Queste stabiliscono le modalità di collaborazione tra le citate autorità fiscali al fine di scovare eventuali frodi in materia di Iva e controllare che i soggetti rispettino gli obblighi sull'assolvimento dell'imposta comunitaria.
Sia chiaro: i testi puntano a integrare il quadro normativo sull'Iva per l'e-commerce, il quale entrerà in vigore nel gennaio 2021. Proprio per questo motivo sono stati introdotti nuovi obblighi per i mercati online, oltre a norme di conformità semplificate per le imprese online.
Perché monitorare l'e-commerce? La premessa lo spiega senza mezzi termini: numerosi acquisti sul web prevedono i pagamenti tramite prestatori di servizio di pagamento. Quest'ultimo soggetto detiene informazioni specifiche che potrebbero consentirgli di identificare il destinatario o il beneficiario della transazione, in aggiunta ad altre informazioni personali.
Ecco che le nuove norme sottolineano l'obbligo di conservare i dati dei pagamenti per almeno tre anni.
Non solo: i prestatori di servizi dovrebbero – usiamo il condizionale – essere tenuti a conservare la documentazione inerente ai pagamenti transfrontalieri e sarà infine possibile piazzare una massimale sulla base del numero di pagamenti ricevuti da un dato beneficiario nell'arco di un trimestre. Tale misura dimostrerà che il pagamento è stato ricevuto in seguito a una attività economica e non per fini diversi dal commercio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.