Una moneta simbolica dal valore fittizio di 2,5 euro, senza corso legale ma puramente commemorativa. È la soluzione "col trucco", degna del Paese patria del Surrealismo, che il Belgio ha trovato per aggirare il "non" francese alla moneta da due euro per ricordare i 200 anni dalla battaglia di Waterloo, che decretò la definitiva sconfitta di Napoleone.
Essendo un conio puramente per collezionisti e appassionati e che non può essere usato nelle quotidiane transazioni economiche, Bruxelles non ha quindi bisogno di chiedere il via libera agli altri Paesi dell’Eurozona. La zecca belga aveva infatti previsto, prima del veto di Parigi, di battere 270mila esemplari del pezzo da 2 euro per il bicentenario di Waterloo, di cui 180mila già pronti. Una perdita per l’erario da 1,5 milioni di euro, che ora il ministero belga delle finanze cercherà di colmare vendendo la moneta commemorativa dal valore fittizio di 2,5 euro. "Sono un pochino sorpreso da tutta questa agitazione - ha dichiarato il ministro delle finanze di Bruxelles, il nazionalista fiammingo Johan Van Overtveld - l’Europa ha ben altri dossier da trattare e sfide importanti da raccogliere per perdere il suo tempo e la sua energia per questa storia".
La Francia lo scorso 5 marzo si è mobilitata, scrivendo una lettera al Consiglio Ue secondo le procedure previste, chiedendo di bloccare il pezzo da 2 euro presentato dal Belgio in quanto, nonostante risalga al 1815, la battaglia Waterloo, in cui morirono 55mila persone, resta un "simbolo
negativo". Rischiando quindi di suscitare "reazioni avverse" tra i francesi, per altro in un momento in cui i governi europei stanno facendo sforzi per "rafforzare l’unità" dell’Eurozona.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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