Quanto avrai di pensione: il calcolo dell'assegno

Ecco gli elementi per calcolare l’assegno con cui si andrà in pensione

Quanto avrai di pensione: il calcolo dell'assegno

Età di messa in quiescenza, anni di contributi versati, scaglione irpef di riferimento. Calcolare quello che sarà il proprio assegno pensionistico non è affatto facile perché dipende da numerosi fattori che sono un esperto contabile è in grado di sapere.

È possibile richiedere all'Inps, attraverso l'Estratto conto certificato (Ecocert) l'ammontare del proprio montante contributo da cui partire per capire la consistenza dell'eventuale assegno, che dipenderà, comunque, dall'età in cui si deciderà (o si potrà) di andare in pensioni e dagli anni di contributi versati.

Si devono conoscere, dunque, i cosiddetti coefficienti di trasformazione.

Vediamo di cosa si tratta

Coefficienti di trasformazioni

Si tratta di valori percentuali che devono essere applicati per calcolare la propria pensione sia se questa sia totalmente nel sistema contributivo sia che riguardi il sistema misto con il retributivo e, infine, anche per chi si ritira con Opzione Donna.

Dunque, I coefficienti di trasformazione riguardano solo le pensioni o le quote di pensione determinate con il sistema contributivo.

Pertanto, risultano interessati da questo meccanismo:

  • i lavoratori con contribuzione versata a partire dal 1° gennaio 1996 i quali hanno tutto l'assegno determinato con il sistema di calcolo contributivo;
  • i lavoratori in possesso di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995 i quali hanno l'applicazione del sistema contributivo limitata alle sole anzianità maturate successivamente al 1° gennaio 2012 (se in possesso di almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995) oppure al 1° gennaio 1996;
  • le donne che esercitano l'opzione donna di cui all'articolo 1, comma 8, legge 23 agosto 2004, n. 243 e, in generale, i lavoratori che optano per la liquidazione della pensione con il calcolo contributivo secondo le regole attualmente vigenti o la cui pensione in forza di istituti di cumulo di periodi assicurativi è calcolata col contributivo.

Questi coefficienti sono stabiliti e rimodulati, ogni 3 anni, dal ministero del Lavoro e riguardano i cosiddetti scatti relativi alle aspettative di vite.

I medesimi coefficienti non si applicano solo alle pensioni Inps ma anche alle forme previdenziali di professionisti iscritti a casse private e di ordine.

Come riportato sul sito Inps, i coefficienti per il 2022 sono:

  • 57 anni, 23,892 di Divisori e 4,186% di Valori percentuali
  • 58 anni, 23,314 di Divisori e 4,289% di Valori percentuali
  • 59 anni, 22,734 di Divisori e 4,399% di Valori percentuali
  • 60 anni, 22,149 di Divisori e 4,515% di Valori percentuali
  • 61 anni, 21,558 di Divisori e 4,639% di Valori percentuali
  • 62 anni, 20,965 di Divisori e 4,770% di Valori percentuali
  • 63 anni, 20,366 di Divisori e 4,910% di Valori percentuali
  • 64 anni, 19,763 di Divisori e 5,060% di Valori percentuali
  • 65 anni, 19,157 di Divisori e 5,220% di Valori percentuali
  • 66 anni, 18,549 di Divisori e 5,391% di Valori percentuali
  • 67 anni, 17,938 di Divisori e 5,575% di Valori percentuali
  • 68 anni, 17,324 di Divisori e 5,772% di Valori percentuali
  • 69 anni, 16,707 di Divisori e 5,985% di Valori percentuali
  • 70 anni, 16,090 di Divisori e 6,215% di Valori percentuali
  • 71 anni, 15,465 di Divisori e 6,466% di Valori percentuali
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