Assegno unico per i figli. Via dal 1° luglio. Cosa c'è da sapere

Quali sono le novità per l'assegno unico. Ecco chi ne ha diritto e quali sono le cifre

Assegno unico per i figli. Via dal 1° luglio. Cosa c'è da sapere

A partire da oggi, primo luglio, prende il via la riforma dell'assegno unico universale. Vale a dire una misura che entro l'inizio del prossimo anno organizzerà in maniera più efficiente gli aiuti e gli incentivi che sono rivolti alle famiglie con figli.

Una novità da non sottovalutare è che questo assegno unico sarà destinato anche a categorie che fino ad oggi sono state escluse. Per quanto riguarda questi primi sei mesi, però, è necessario sottolineare che si tratterà ancora di un sostegno in "fase temporanea". Questo perché con la firma del decreto del 4 giugno è stata approvata una misura, che sarà in vigore fino al 31 dicembre, la quale servirà per traghettare fino all'assegno unico che entrerà nella sua fase definitiva a partire dal prossimo anno. Per lo meno questo è ciò che è previsto dalla legge delega n.46 del 1° aprile 2021.

Questo significa che l'assegno unico nei prossimi sei mesi sarà compatibile con tutte le altre misure di sostegno già esistenti: le detrazioni fiscali per i figli a carico, il bonus bebè e via dicendo. Resta escluso, però l'Anf, l'assegno unico familiare.

I requisiti temporanei, i beneficiati e l'importo mensile spettante sono stati stabiliti dal decreto legge n. 79 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 8 giugno.

I requisiti

Sul sito web dell'Inps è stato stilato un elenco di tutti coloro che potranno ricevere l'assegno unico. Ne fanno parte: lavoratori autonomi, disoccupati, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, titolari di pensione da lavoro autonomo e i nuclei che non hanno uno o più requisiti per ottenere l'Anf.

Inoltre, chi ne farà richiesta deve pagare regolarmente le tasse in Italia da almeno due anni ed essere cittadino italiano o di un Paese dell'Unione Europea. Qualora non si verificassero le ultime due circostanze, basterà possedere un permesso di soggiorno per motivi di lavoro o ricerca della durata di almeno sei mesi.

Avrà un ruolo molto importante anche l'Isee: è necessario essere in possesso di un Indicatore della Situazione Economica Equivalente inferiore ai 50mila euro annui. Infine, non si deve essere percettori di assegni per il nucleo familiare dal momento che il nuovo assegno si rivolgerà solamente a chi oggi è escluso da questo istituto.

Le cifre

L'importo varia a seconda del numero dei figli e dalle soglie Isee. L'assegno cala al crescere dell'isee, per lo meno fino alla fine del 2021 perché a partire dal 2022 le cose cambieranno.

Passando ai numeri, coloro che hanno un Isee inferiore ai 7 mila euro riceveranno 167,5 euro per ciascun figlio che diventano 83,50, la metà, qualora il proprio Isee si aggiri sui 15 mila euro. Con 40 o 50 mila euro di Isee invece l'assegno sarà di 30 euro al mese per ogni figlio. Oltre questa cifra non si avrà diritto.

I casi particolari

Sono previsti dei casi in cui gli importi verranno maggiorati. Qualora in una famiglia ci siano più di tre figli, gli importi saranno maggiorati del 30%. Ad esempio, per coloro che hanno un Isee inferiore ai 7 mila euro, l'importo passerà da 167,5 euro a 218 euro per ogni figlio. Aumento anche nel caso si abbia un figlio con disabilità: in questo caso l'assegno mensile per figlio è maggiorato di 50 euro. Ciò significa che le famiglie con tre o più figli, con Isee inferiore ai 7 mila euro, in questo caso, riceveranno 268 euro.

Come richiederlo

Sarà possibile inviare la domanda a partire da oggi, primo luglio, fino al 31 dicembre del 2021. Le modalità per presentarla, stando alla comunicazione pubblicata dall'Inps, saranno: attraverso il portale web raggiungibile nella home page del sito utilizzando lo Spid, la Carta di identità elettronica 3.0, la Carta Nazionale dei Servizi o il Pin, solo se rilasciato entro il primo ottobre 2020. Sarà possibile farlo anche attraverso il Contact Center Integrato e i Patronati. A questo punto basterà inserire il codice fiscale dei propri figli e l'Iban su cui accreditare le somme. Ovviamente, sarà necessario anche avere un Isee corrente.

L'assegno non è automatico, sarà obbligatorio per tutti fare la domanda. L'unico caso in cui non è necessario è se si possiede il Reddito di Cittadinanza, in quel caso ci penserà l'Inps a calcolare il diritto e l'importo dell'assegno.

Le domande che verranno presentate entro il 30 settembre 2021 avranno diritto al riconoscimento degli arretrati. Le domande presentate dal primo ottobre daranno diritto all'assegno a partire dal mese in cui la domanda è stata inoltrata.

Il pagamento

Il pagamento al genitore richiedente avverrà tramite accredito su conto

corrente, bonifico domiciliato, carta di pagamento con Iban, libretto postale.

Qualora i genitori fossero separati legalmente o divorziati con affido condiviso del minore, il pagamento verrà diviso al 50% tra i due genitori.

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