Atlantia crolla in Borsa: chiude a -22%

In Borsa il titolo della società proprietaria di Autostrade per l’Italia ha chiuso con un -22% bruciando oltre 5 miliardi

Atlantia crolla in Borsa: chiude a -22%

A Piazza Affari giornata durissima per Atlantia, la società proprietaria di Autostrade per l’Italia. Infatti, in pre-apertura di Borsa, il titolo era a -50%. Pesa naturalmente il disastro del ponte Morandi e la decisione del governo di ritirare le concessioni.

Il titolo prima non ha fatto prezzo in Borsa, poi ha segnato un teorico -23%. In tarda mattinata Atlantia ha ridotto parzialmente le perdite in Borsa, col titolo che continuava comunque a mostrare una flessione del 16,33% a 19,70 euro. Alla fine ha chiuso con un -22% bruciando oltre 5 miliardi.

Milano, schiacciata da Atlantia (-22,26%), ha terminato la seduta in negativo e ha lasciato sul campo l'1,83%, dopo essere arrivata a perdere quasi il 2%, ai minimi in un anno. Viceversa, le altre Borse europee hanno fatto bene, sostenute dall'allentamento delle pressioni sulla lira turca, dal recupero dei tecnologici a Wall Street e dalla possibile ripresa dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina. A fine seduta Parigi ha guadagnato lo 0,83%, Francoforte lo 0,61%, Madrid lo 0,53% e Londra lo 0,8% circa, recuperando rispetto ai ribassi della vigilia. Su Piazza Affari ha pesato come un macigno il ko di Atlantia, travolta dalla bufera per il crollo del ponte Morandi di Genova e dalla possibilità che il governo revochi alla controllata Autostrade per l'Italia la concessione autostradale (in scadenza nel 2038). Male anche gli altri titoli del settore, in particolare la galassia Gavio (-7,3% Sias e -10,5% Astm), nonché quelli che fanno capo alla famiglia Benetton (-2,16% Autogrill).

In Spagna giù Acs (-1,86%), alleato di Atlantia nell'operazione Abertis. Sul Ftse Mib deboli gli industriali e i bancari, con Banco Bpm (-3,96%) a guidare i ribassi. Il settore del credito paga ancora la pressione sui titoli di Stato italiani con il rendimento del Btp 10 anni in salita (al 3,12% dopo essere arrivato al 3,2%) e lo spread a 280 punti, il massimo da maggio. Sul fronte valutario l'euro è scambiato in rialzo a 1,1396 dollari, contro gli 1,1368 dell'apertura e gli 1,1345 della chiusura di ieri.

La moneta unica è scambiata a 126,226 yen, contro i 125,285 dell'apertura e i 125,67 della chiusura precedente, mentre il cambio dollaro/yen è a 110,768. Debole il petrolio: i future del Wti a settembre salgono dello 0,05% a 65,04 dollari al barile, mentre quelli a ottobre del brent calano dello 0,07% a 70,7 dollari.

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