Banche, la Fabi misura l'impegno sociale

Sileoni: "Oltre ricavi, utili e dividendi è necessaria la solidarietà"

Banche, la Fabi misura l'impegno sociale

Banche come San Francesco? Non proprio, ma la Federazione autonoma bancari italiani richiama gli istituti di credito all'attenzione verso i 10,7 milioni di cittadini a rischio povertà, in un momento in cui crescono gli utili bancari, decollano i dividendi per gli azionisti e volano i salari dei banchieri (i 241 vertici a sei zeri del Paese, secondo i dati Eba, guadagnano in media 1,74 milioni, mentre Andrea Orcel lo scorso aprile ha contrattato per la gestione di Unicredit 7,5 milioni l'anno).

Per questo motivo, è nato ieri su impulso della Fabi, il Banking social index (Bsi) che si propone di misurare, nei fatti concreti, la qualità e la quantità delle iniziative realizzate dalle banche in ambito sociale così da misurarne il grado di solidarietà. Saranno presi in considerazione, tra l'altro, finanziamenti agevolati, iniziative economiche e donazioni verso onlus, fondazioni, associazioni e di beneficenza e volontariato, correlando le iniziative alle dimensioni dei singoli istituti aderenti. Il Bsi si baserà su una indagine a tappeto che si propone di «andare oltre il bilancio sociale». Classifica, analisi e risultati infine, attesi entro l'estate, saranno certificati da un comitato consultivo che sarà nominato per febbraio.

«Le banche devono riaffermare il loro ruolo sociale, svolgendo una funzione essenziale sul territorio», ha dichiarato Lando Maria Sileoni (in foto), segretario della Fabi aggiungendo che «al binomio composto da ricavi, utili e dividendi è essenziale aggiungere un quarto pilastro: la solidarietà».

L'invito alla responsabilità sociale arriva al termine di un anno d'oro per il settore, reso possibile anche dalle iniziative messe in campo dal governo per contrastare gli effetti della pandemia. Il ministero dell'Economia ha reso noto che le richieste pervenute al Fondo di garanzia hanno superato i 216,5 miliardi e che i prestiti erogati tramite Garanzia Italia di Sace hanno raggiunto quota 30,9 miliardi.

Tra gennaio e settembre 2021 le principali banche quotate in Piazza Affari hanno registrato poco più di10 miliardi di utili, più del doppio rispetto ai primi nove mesi del 2020. Nel corso dell'esercizio appena chiuso inoltre gli azionisti hanno ricevuto all'incirca sei miliardi di dividendi dopo lo stop imposto nel 2020 dalla Bce. E quest'ultimo trend è destinato a proseguire anche in futuro.

Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo, ha più volte ribadito che la retribuzione degli azionisti rimane di primaria importanza per il gruppo. Quanto a Unicredit ha previsto la distribuzione ai soci di 16 miliardi entro il 2024 di cui 3,7 solo nel 2022 tra dividendi e piani di acquisto di azioni proprie.

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