Con l'aiuto della Banca centrale europea e della "politica monetaria accomodante" che sta mettendo in campo, ci sono buone possibilità che arrivi "una ripresa economica più avanti nell'anno", che continui anche nel 2014. È il presidente dell'istituto, Mario Draghi, che prospetta per l'Eurozona un trend non negativo e rischi "orientati verso il basso". I tassi di interesse - la scelta era attesa dai mercati - resteranno al livello attuale, o a un livello più basso per lungo tempo.
Sulla situazione degli stati di Eurolandia potrebbe pesare invece "una domanda interna e globale più debole del previsto" o "una lenta o insufficiente attuazione delle riforme" da parte dei singoli Paesi. Se dunque i passi fatti dalla Bce, spiega Draghi, sono positivi, le necessità dei diciassette devono ricevere risposte in tempi rapidi. Resta comunque lontana "la nostra uscita dalle misure non convenzionali".
"Ottimi risultati", aggiunge Draghi, sono stati ottenuti anche dal Portogallo, che sta compiendo un cammino "doloroso", nel tentativo di rispettare i patti presi, in termini di austerity, in cambio di un pacchetto di salvataggio da 78 miliardi di euro.
Il presidente della Bce ricorda anche l'operazione sui derivati italiana, compiuta negli anni '90, mentre era direttore generale del ministero del Tesoro. A dare l'assenso, spiega, furono anche Commissione Ue ed Eurostat.
Ecco perché "non è una notizia nuova" quanto pubblicato nei giorni scorsi dalla stampa, con l'allarme su un possibile bucoa da 8 miliardi, lanciato per primo dal Financial Times, poi ripreso in Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.