Dopo un apertura all’insegna della cautela le Borse europee si confermano molto toniche, con gli occhi puntati alla situazione politica di Londra e Roma: a Parigi l’indice Cac guadagna l’1,44%; a Francoforte l’indice Dax sale dell’1,19%; Londra avanza dello 1,01%. Milano la migliore saluta l’incarico a Giuseppe Conte con il +2%. I maggiori guadagni di Piazza Affari sono quelli delle banche, favorite dallo spread in sensibile calo
Ieri, intanto, il mercato ha premiato i titoli di Stato italiani con i rendimenti del BTp decennali scesi al loro minimo storico (intraday a 0,976%) chiudendo a 1,05% con lo spread a 176 punti. Oggi si riparte da un tasso all’1,02% con lo spread che tocca i 160 punti e poi risale a 164. Il rendimento del titolo di Stato decennale si attesta poi a quota 0,948%.
Se sul fronte del braccio di ferro commerciale tra gli Usa e la Cina non vi sono novità, il leggero calo del Pil americano del secondo trimestre (dal 2,1% al 2,0%) non desta problemi, dato che stato era previsto (così come i numeri sul lavoro).
Ma il vero e proprio scossone c’è stato ieri a Londra, con la decisione di Boris Johnson di chiedere alla Regina di sospendere le attività del Parlamento per un mese, per procedere, senza stop, verso la Brexit entro il 31 ottobre. La sterlina ha subìto un brusco scivolone mentre la Borsa è salita, oggi Londra appare cauta mentre la sterlina continua al ribasso a 1,22 contro il dollaro mentre l’euro è a 90,8 pence.
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