“La Brexit è il risultato di una Europa debole e tentennante che invece di procedere decisa verso un obiettivo di sempre più stretta integrazione politica e sociale ha fatto un passo avanti e due indietro nella speranza di non scontentare nessuno”. Sono dure le parole di Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare, dopo il referendum che ha decretato la volontà del Regno Unito di usciredall’Unione Europea.
“L'armonizzazione della regolamentazione del settore agroalimentare è stata alla base della nascita di un mercato unico, ma nell'ultimo periodo anche questa è andata progressivamente sfaldandosi con norme nazionali e deroghe su deroghe per una Commissione incapace di decidere” ha continuato il presidente.
Il numero uno della Federazione Italiana dell'Industria Alimentare ha aggiunto, riguarda alla Brexit: “Nessuno sottovaluta le possibili ripercussioni economiche negative, ma speriamo in un moto d'orgoglio che consenta di completare una vera Europa a cominciare da regole uniche a garanzia di tutti i cittadini”.
E prosegue Scordamaglia: “Nonostante questo clima di incertezza l'export agroalimentare italiano verso il Regno Unito continuerà a crescere e anche la politica agricola europea non potrà che rafforzarsi con l’uscita di un Paese che spesso si è opposto ad un miglioramento degli standard dei prodotti verso i livelli elevati su cui ha sempre puntato l'Italia”.
"Gli inglesi non dovrebbero dimenticare di essere importatori netti di commodities agricole, ne importano per un valore di oltre 17
miliardi all'anno - conclude il presidente di Federalimentare - con un vero e proprio deficit strutturale che si aggraverà a causa di una sterlina destinata ad arrivare ai minimi storici”.
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