Quel calcio fatto di petrodollari

Stiamo vivendo il primo mondiale del calcio finanziarizzato

Quel calcio fatto di petrodollari

Stiamo vivendo il primo mondiale del calcio finanziarizzato. Il pallone che rotola nel deserto del Qatar fa un certo effetto. Non stupisce che sia l'edizione più costosa della storia. Da quelle parte vige la legge dei petrodollari. Una legge che anche in Occidente abbiamo imparato a conoscere e a frequentare. Davanti a un evento di tali proporzioni il rischio di scivolare nel commento dal contenuto moralistico è notevole. Bisogna evitare questa tentazione. Dunque, il pallone in Qatar ha due colori che primeggiano sugli altri: l'oro e il nero.

L'oro perché in quel contesto sono arrivati i campioni più famosi e osannati del mondo. Il nero perché il petrolio è la regina incontrastata del deserto. Anzi, il petrolio è l'oro nero. Laggiù i soldi hanno quel colore. Le partite si giocano mediamente con trenta gradi. In stadi nuovi di zecca, super accessoriati. I giocatori bravi che da quelle parti non li hanno mai visti dal vivo, in campo sono osannati, ricercati per infinite fotografie. Per i campioni non proprio un fastidio. Una piacevolissima comodità nel lusso. Coperti dal petrolio che sgorga da rubinetti naturalmente di oro massiccio. E se ci prendessero gusto a quella vita? A quel calcio un po' così? Fatalmente attratti da una condizione di privilegio incommensurabilmente maggiore rispetto a quella che già vivono nella normalità occidentale? La narrazione più diffusa e perciò con venature di moralismo a buon mercato, nel presentare il mondiale qatariota ci ha voluto far credere che per i campioni andare a giocare a Doha non fosse certo il massimo della vita. E invece? Il mai vissuto che diventa un'occasione irrinunciabile per non tornare indietro? Una sorta di nemesi, di compensazione rispetto all'ineluttabilità del destino. Ecco: la cultura dei petrodollari che vince la partita.

Con i campioni del calcio tutti coperti dal petrolio come quel povero cormorano in un famoso scatto durante la Prima guerra del Golfo. Non succederà. Per il momento non succederà. Ma il calcio finanziarizzato, deserto o non deserto, è realtà. È già in fuorigioco. Un pallone che rotola sgonfio.

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