Il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, fa il punto della situazione sulle banche. Sull'ipotesi di un'audizione di Mario Draghi da parte della Commissione parlamentare, Patuelli ha le idee chiare: "Draghi non è presidente della vigilanza ma del ramo monetario della Bce. La Commissione su questo è sovrana e potrà accedere alla documentazione degli anni precedenti in plurime modalità e non è indispensabile invitare Draghi per conoscere quello che è avvenuto prima del 2011. Non ne vedo la necessità". Sul sistema bancario italiano ha affermato: "È chiaro che c’è un elevato livello di nervosismo che è frutto di crisi bancarie scoppiate nel secondo quinquennio del decennio di crisi in Italia che ha avuto un’avventura diversa dagli altri Paesi". Poi Patuelli ha ancora sottolineato come non bisogni generalizzare la crisi di alcuni istituti: "È chiaro che quando uno ha preso la febbre, se vede una fessura ha timore e chiude la finestra e si copre; non bisogna pensare che ci sia un’epidemia se qualcuno ha qualche acciacco". Infine ha parlato anche delle fusioni: "La fusione tra Banco e Bpm è stata l’unica non in Italia ma in Europa. Nel 2018 avremo tre nuovi gruppi bancari delle banche di credito cooperativo. Avevo fatto una previsione all’assemblea luglio che nel 2018 ci sarebbero stati 118 gruppi bancari, alla giornata del Risparmio ho detto che ero stato abbondante e che il numero sarà inferiore.
Comunque l’Italia nel contesto europeo è il Paese in cui sono state effettuate più aggregazioni. E il risultato al 2018 sarà che l’Italia avrà un numero di soggetti bancari che sarà paragonabile a Stati che hanno 10 milioni di abitanti e non 60 milioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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