Mentre il governo Conte si trova ad dover affrontare ogni giorno le spaccature all'interno della maggioranza, ora un'altra tegola piomba sui giallorossi: il debito pubblico italiano è tornato ad aumentare. E non di poco. Ben 7,5 miliardi a ottobre rispetto al mese precedente, toccando in questo modo quota 2.446,8 miliardi. Rispetto a fine ottobre dello scorso anno, il monte del debito è salito così di quasi 47 miliardi. A fornire l'aggiornamento mensile è la Banca di Italia che ha diffuso la pubblicazione statistica "Finanza pubblica, fabbisogno e debito".
Secondo quanto rivelato da BankItalia, "a ottobre il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 7,5 miliardi rispetto al mese precedente. L'aumento è dovuto all'incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (9,8 miliardi, a 55,5 miliardi), che ha più che compensato l'avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (0,7 miliardi); gli scarti e i premi all'emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e la variazione dei tassi di cambio hanno complessivamente diminuito il debito di 1,5 miliardi". Un debito da capogiro che, ad ogni modo, supera abbondantemente quota 2.400 miliardi e non fa stare tranquillo il governo Conte.
Facendo invece riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 7,2 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,5 miliardi, mentre il debito degli Enti di previdenza è diminuito di 0,2 miliardi. Dalle tabelle del report, come riporta Repubblica, è possibile scorgere una inversione di tendenza, relativa però al mese di settembre, nell'atteggiamento degli investitori stranieri verso l'Italia: sono scesi i titoli italiani nel loro portafoglio, 701 miliardi di Btp e simili dai 708 precedenti.
Ma non è finita qui. Già perché se il debito pubblico è cresciuto con il governo giallorosso, sono aumentate anche le entrate nelle casse dello Stato. Palazzo Koch, sede centrale della Banca di Italia, ha infatti specificato anche che a ottobre "le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 39,1 miliardi, in aumento del 24,5 per cento (7,7 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2018; il forte aumento risente dei versamenti in autoliquidazione dei contribuenti soggetti agli Indici sintetici di affidabilità fiscale, la cui scadenza era stata prorogata all'autunno.
Nei primi dieci mesi del 2019 le entrate tributarie sono state pari a 344,3 miliardi, in aumento dell'1,4 per cento (4,6 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; al netto degli effetti delle disomogeneità contabili si può stimare che la dinamica delle entrate tributarie sia stata più favorevole".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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