Coincidenza o meno, Andrea Orcel (in foto) e Bettina Orlopp hanno fatto tappa al World Economic Forum di Davos in simultanea. Non è dato a sapersi se, lontano da sguardi indiscreti, i due abbiano avuto modo di scambiare qualche battuta; quello che è certo è che a microfoni aperti i copioni del confronto a distanza tra Milano e Francoforte risultano ormai passati a memoria dai due protagonisti. Il banchiere romano insiste sulla validità di un'aggregazione Unicredit-Commerzbank «per entrambe le banche perchè sono complementari, per la Germania, per gli azionisti e anche per i clienti». Nonostante l'attuale stallo nelle trattative, Orcel è disposto a pazientare prima di riaprire il dialogo dopo le prossime elezioni politiche tedesche.
Allo stesso tempo Orcel, intervistato da Bloomberg Tv, ha spiegato che Unicredit - che ha una posizione sul 28% del capitale di Commerz - potrebbe fare un passo indietro se non ci saranno le condizioni per creare valore. «Le fusioni e acquisizioni aggiungono valore se vengono effettuate alle giuste condizioni, al momento giusto e nel modo giusto. Altrimenti, bisogna starsene alla larga».
I tedeschi dal canto loro continuano nell'opera di convincimento circa la capacità di prosperare da soli. Orlopp ha fatto riferimento a potenziali «acquisizioni di dimensioni ridotte per creare valore per gli azionisti». La ceo di Commerz ha ribadito che non verrà fatto nulla di «stupido», ossia nessuna grande acquisizione volta a ostacolare un'eventuale operazione ostile. Ieri, intanto, si è tenuto l'atteso primo cda dell'anno di Banco Bpm che ha fatto il punto sulle due operazioni straordinarie che coinvolgono la banca (l'Opa su Anima e l'Ops lanciata da Unicredit su Piazza Meda), sull'imminente approvazione dei conti 2024 e sull'aggiornamento dei target (atteso entro la fine del trimestre). Sul mercato il titolo Bpm continua a prezzare un rilancio di Unicredit (del 12% circa ai valori di ieri) anche se Orcel ha ribadito che è ancora prematuro parlare di revisione al rialzo dell'offerta. Il numero uno di Unicredit si è detto «piuttosto ottimista» sulla possibilità di convincere il governo italiano.
Rimarcando che il golden power rappresenta «un'opportunità per sedersi al tavolo» e mettere in evidenza gli elementi dell'operazione. Orcel si è anche sbilanciato sulle probabilità («più del 50%») che a fine anno il suo gruppo avrà dimensioni più grandi grazie alle fusioni e acquisizioni.
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