"Cibi che provocano il cancro" L'attacco choc al made in Italy

Coldiretti e Unione italiana vini scrivono al commissario Paolo Gentiloni. Una "provocazione nei confronti dell'Italia a dieci anni dal riconoscimento Unesco della Dieta mediterranea"

"Cibi che provocano il cancro" L'attacco choc al made in Italy

È polemica per il nuovo piano di sicurezza alimentare ideato dalla Commissione europea. Presentato nel corso della giornata odierna con lo slogan Europe's Beating Cancer Plan - let's strive for more, con lo scopo almeno ufficialmente di migliorare la salute dei cittadini europei, arrecherà inevitabilmente dei danni ai produttori di carni, salumi e vini, finiti nel mirino in quanto prodotti potenzialmente pericolosi. Nell'elaborato redatto dalla Dg Sante, ente responsabile delle politiche della Commissione europea in materia di salute e sicurezza alimentare, vengono infatti evidenziati tre obiettivi fondamentali: prevenzione, promozione di stili di vita salutari e sensibilizzazione verso i possibili fattori di rischio. Una campagna che, tuttavia, andrà pesantemente a colpire alcune delle nostre eccellenze.

A dare l'allarme è Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, che ha deciso di scrivere una lettera indirizzata al commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni. "L'Unione europea vuol cancellare i fondi per la promozione di carne, salumi e vino, prevedendo addirittura etichette allarmistiche sulle bottiglie come per i pacchetti di sigarette", si legge nella missiva inviata da Prandini ed in parte riportata da ItaliaOggi. Nel piano di prevenzione dell'Ue, infatti, viene proposto di "introdurre allarmi per la salute nelle etichette delle bevande alcoliche prima del 2023, oltre alla volontà di eliminare dai programmi di promozione i prodotti agroalimentari associati ai rischi di tumore, come le carni rosse e trasformate". Una decisione, quella della Commissione europea, che guarda caso va a colpire proprio alcune delle nostre eccellenze conosciute in tutto il mondo. Il Made in Italy, insomma, finisce (ancora una volta) nel mirino.

Ad esprimere preoccupazione, naturalmente, anche l'Unione italiana vini. "Il piano riprende quanto il Beca (Beating Cancer Special Committee dell'Europarlamento) ha pubblicato a fine ottobre 2020 col documento di lavoro: Inputs of the BECA Committee to influence the future Europe' s Beating Cancer Plan. Il consumo di alcool viene assimilato a quello di tabacco", spiegano dall'associazione."Tra le misure previste per contrastare il fenomeno, sulla scia di Francia e Irlanda, figurano le avvertenze sanitarie relative al cancro, l'etichettatura, l'aumento delle tasse, campagne di sensibilizzazione e altre misure simili previste dai best buys dell'Oms". Insomma, dopo l'aumento dei prezzi, la riduzione della disponibilità degli alcolici ed i divieti imposti alla pubblicità, anche questa. Lo stesso Paolo Castelletti, segretario generale Uiv, ha deciso di rivolgersi a Gentiloni, nella speranza che l'ex premier decida di prendere posizione e tutelare gli interessi del nostro Paese. Nella missiva, Castelletti ha parlato di "demonizzazione indiscriminata" e di misure "totalmente inappropriate, inefficaci, inadeguate, addirittura controproducenti". "L'aumento della tassazione sull'alcol e la restrizione degli acquisti transfrontalieri rischiano di creare fenomeni di mercato nero e contrabbando", ha inoltre fatto notare il segretario di Uiv. "I tentativi di ridurre in modo autoritario l'accesso ad alcuni prodotti provocano l'attuazione di strategie di elusione, le cui conseguenze sono peggiori del male che si dice di combattere".

Ancora più dure le parole di Coldiretti, che non esita a condannare la nuova iniziativa definendola senza mezzi termini una"provocazione nei confronti dell'Italia a dieci anni dal riconoscimento Unesco della Dieta mediterranea, fondata proprio su un'alimentazione diversificata che ha consentito agli italiani di conquistare il primato europeo di longevità".

Insomma, dopo il Nutriscore, che aveva mandato su tutte le furie la presidente di FdI Giorgia Meloni, ecco che l'Europa torna alla carica. In preda alla pesante crisi economica scatenata dal Covid e dalle scelte del governo giallorosso, l'Italia non ha davvero bisogno anche di questo.

"Vengono danneggiate produzioni secolari", viene ricordato nella lettera a Gentiloni,"come la norcineria, che dà lavoro a circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione e vale un fatturato di 20 mld, peraltro ridimensionato nel 2020 per effetto del lockdown".

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