L'inflazione corre per la guerra in Ucraina: i rischi

Confesercenti lancia l'allarme: "Grave impatto dopo due anni di pandemia". La guerra sta rallentando la ripresa

L'inflazione corre per la guerra in Ucraina: i rischi

Il conflitto in atto fra Russia ed Ucraina ha inevitabilmente infierito sulla precaria situazione economica dei paesi europei, già pesantemente in crisi a causa della dichiarata emergenza sanitaria innescata dal Sars-Cov-2. L'Italia, in particolare, non ha ancora recuperato il danno inflitto all'economia dalle innumerevoli restrizioni imposte dal governo col dichiarato intento di arginare la diffusione del virus, e lo scoppiare della guerra in Ucraina, con l'arrivo delle sanzioni alla Russia, non ha fatto altro che peggiorare le cose. A dare l'allarme sulla situazione italiana è Confesercenti che in un dossier fa il punto della situazione, esaminando questi ultimi due anni.

Dopo la crisi del Covid, l'Italia è stata investita da una nuova emergenza, quella dell'energia e dei prezzi. L'impennata dei costi di energia, gas e carburante potrebbero portare il nostro Paese ad una inflazione dell'8% già nel 2022. In Italia non si vedono dati di questo tipo dagli anni '80. Il tutto potrebbe tradursi in 26,1 miliardi di euro in minori consumi ed una diminuzione di 41,3 miliardi dell'aumento previsto del Pil.

La nostra Nazione, come spiega Confesercenti, stava ancora cercando di riprendersi dalla crisi economico/sanitaria, con il Pil di fine 2021 ancora 52 miliardi di euro inferiore rispetto ai livelli del 2019, quando è scoppiato il conflitto fra Russia ed Ucraina. La risalita del Paese, adesso, è a rischio.

Già si parla di Pil a +20,2 miliardi nel 2022, quando invece si prevedeva una crescita di +61,5 miliardi, ben +3,7% sul 2021. Stesso discorso per quanto riguarda i consumi: dai +35,9 miliardi di euro attesi, si passerebbe a +9,8 miliardi. Il risultato, dunque, potrebbe essere che a fine di questo anno il Pil rimarrà ancora di 52 miliardi sotto i valori del 2019, con gap dei consumi a -31,5 miliardi di euro.

Una situazione che provocherà ulteriori danni alle imprese: già 325mila lavoratori indipendenti hanno perduto il proprio lavoro in questi ultimi due anni. A risultare più danneggiate non solo le aziende, ma anche tutte quelle attività collegate al turismo ed alla ristorazione. Nel 2020, il settore della ristorazione ha visto diminuire la spesa di -30,4 miliardi, un danno non ancora recuperato, mentre il commercio, specie quello legato alle vendite non alimentari, rimane in stallo, danneggiato soprattutto dai negozi online.

Per quanto concerne i prezzi in generale, questi sono purtroppo destinati a salire in tanti settori. Nella ristorazione, ad esempio, si prevede un aggravio di +11.500 euro per le bollette del 2022 (+78% per l'energia elettrica e +71,5% per il gas).

Oltre ad essere una tragedia umanitaria, il conflitto in Ucraina si tradurrà presto in una "catastrofe economica" per molti paesi, fra i quali anche l'Italia. A dirlo è Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti, che ad ItalPress spiega come ora sia importante fare tutto il possibile per contenere la tensione inflazionistica.

"Abbiamo già proposto un patto sociale tra governo, imprese, sindacati e banche per contenere la corsa dei prezzi", ha dichiarato la presidente, "ma occorrono anche nuovi e più incisivi interventi per contenere i costi energetici per famiglie e imprese, a partire da misure per calmierare il costo della materia prima e dalla riduzione temporanea di accise ed iva su gas, energia e carburanti".

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