Confindustria ridurrà la quota nel Sole

Il presidente del Sole 24 Ore Giorgio Fossa: "Non serve restare al 67%. L'aumento di capitale? Sarà tra 50 e 70 milioni"

Confindustria ridurrà la quota nel Sole

Confindustria scenderà nel capitale del gruppo Sole 24 Ore, vendendo una parte delle sue azioni. Mantenendo però la maggioranza. Lo schema, già anticipato dal Giornale e da altre fonti in questi ultimi mesi, ha avuto una conferma ufficiale ieri da parte di Giorgio Fossa, il presidente del Sole, nel corso di un'audizione alla Camera: «Secondo me non è necessario che Confindustria rimanga al 67%», ha detto. Spingendosi anche più in là: «Più scendiamo e più il giornale è contendibile. Forse facciamo l'interesse della società per come la vedo io, perché se volevi tenerti l'80-90% facevi a meno di quotarti».

Più prudente il presidente degli industriali Vincenzo Boccia (titolare delle azioni del Sole per statuto), che di certo non vuole passare alla storia come quello che ha venduto il 24 Ore. Boccia, intercettato dalle agenzie di stampa, si è limitato a non escludere di ridurre la propria quota del Sole 24 Ore, pari attualmente al 67,5%, nell'ambito dell'aumento di capitale: «In teoria tutto è possibile». Al momento, ha precisato Boccia non ci sono novità sull'aumento: «Stiamo aspettando che ci informino gli amministratori sulle ipotesi di fabbisogno».

Ma Fossa gli ha già comunicato un ordine di grandezza: «L'aumento di capitale lo stiamo definendo» e dovrebbe aggirarsi «tra i 50 e i 70» milioni, ha detto alla Camera. Il che conferma lo schema immaginato, e cioè che Confindustria investa nell'operazione il fondo riserve storiche per la sua parte disponibile, intorno ai 30-35 milioni, che corrisponde a mantenere una quota del 50-60%. Il resto dovranno metterlo nuovi investitori.

La partita da giocare è tutta qui, anche perché uno schema del genere presuppone un cambio della governance: oggi le azioni ordinarie sono solo quelle di Confindustria. Le altre sono speciali, ma è difficile pensare che nuovi importanti investitori non chiedano di avere titoli dello stesso tipo di quelli dell'azionista numero uno. Dopodiché bisognerà vedere chi sarà disponibile a entrare. E se le banche creditrici del prestito da 50 milioni, guidate da Intesa, saranno della partita, porteranno nuovi soci o chiederanno contropartite nella governance o nella direzione del quotidiano. Lo stesso Fossa ha ieri parlato delle banche, «che per un certo periodo ci dovranno dare una mano». Mentre sembra che anche dalle parti di Mediobanca si stia esaminando una possibile proposta, a cui potrebbe essere interessato il private equity di Andrea Bonomi, che proprio un anno fa partecipò alla battaglia per Rcs.

Il presidente - tornando all'audizione alla Camera - non ha risparmiato critiche alle gestioni passate del Sole.

Parlando di «grandi sprechi e grandi errori fatti in questi ultimi anni» e senza escludere azioni di responsabilità contro i precedenti amministratori: «Se ci sono le condizioni sicuramente sì» anche perché «devo in primis salvare la società, salvare le persone che vi lavorano e tutelare gli attuali amministratori».

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