Consip, l'obiettivo Pnrr raggiunto in anticipo: risparmi per 4 miliardi

La centrale degli acquisti della Pa ha perfezionato contratti pronti da assegnare per circa 21 miliardi

Consip, l'obiettivo Pnrr raggiunto in anticipo: risparmi per 4 miliardi
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Dalla sua rete sono passati 27,2 miliardi di acquisti per conto della pubblica amministrazione (+11% sull'anno prima) pari all'1,7% del Pil. Una montagna di appalti per i quali la Consip, che ha tagliato con due anni d'anticipo l'obiettivo di digitalizzazione previsto dal Pnrr, ha fatto incontrare domanda e offerta nel corso del 2023. Bilancio, quest'ultimo, tra i migliori presentati negli ultimi lustri. In crescita sia l'utile netto di 11 milioni (+50%) che il valore della produzione di 90,4 milioni (+7%). In questo periodo di secche per il bilancio pubblico, la centrale acquisti dello Stato ha colto in pieno l'obiettivo che il suo azionista di riferimento - il ministero dell'Economia - gli aveva affidato: 4 miliardi di risparmi per la pubblica amministrazione (il 10% in più su un anno fa, il che vuol dire 400 milioni che le amministrazioni hanno potuto impiegare altrove). Lo scaffale di contratti pronti all'uso - che semplificano non poco il lavoro della Pa - ha raggiunto 21 miliardi, di cui 9 miliardi nell'ambito del Pnrr. Insomma, non vi è dubbio che i numeri promuovano la gestione dell'ad Marco Mizzau (in foto), che pure si è insediato appena un anno fa e attualmente è, suo malgrado, al centro di una denuncia anonima legate a presunte frasi sessiste, cui sono seguite le dimissioni opportuniste della presidente Barbara Luisi e della consigliera Luisa D'Arcano che hanno provocato la decadenza del cda. Accuse, va segnalato, che Mizzau ha respinto con decisione. Ma se questa vicenda deve essere chiarita, è acclarato che l'ente è attualmente ben gestito, i primi quattro mesi del 2024 che hanno visto acquisti per 8,5 miliardi. Le convenzioni e gli accordi quadro - i contratti pronti all'uso - nei primi mesi sono stati lo strumento più utilizzato con un valore complessivo degli acquisti di 3,5 miliardi.

Quanto agli strumenti di negoziazione, il più utilizzato è il Mercato elettronico della Pa (Mepa) - per gli acquisti sotto la soglia comunitaria - con un valore degli acquisti di 2,6 miliardi, segue il Sistema dinamico di acquisto - per gli acquisti sopra la soglia - che ha fatto registrare un valore di 1,3 miliardi. Mentre per quanto riguarda attraverso le gare che le amministrazioni bandiscono in autonomia sulla piattaforma si sono realizzati 1,1 miliardi di acquisti.

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