Musk cambia ancora idea. E si ricompra Twitter

"Abbiamo ricevuto la lettera di Elon Musk. L'intenzione della società è quella di chiudere la transazione" scrive Twitter

Musk cambia ancora idea. E si ricompra Twitter

«Abbiamo ricevuto la lettera di Elon Musk. L'intenzione della società è quella di chiudere la transazione» scrive Twitter. È fatta, dopo una diatriba infinita il social network si prepara a cinguettare sotto un nuovo padrone.

Con un'altra retromarcia, il visionario e controverso imprenditore americano, padrone di Tesla, ha infatti scritto alla società proponendole di acquistarla a 54,20 dollari ad azione, ossia lo stesso prezzo offerto in aprile per un totale di 44 miliardi di dollari.

Il titolo vola. Alla chiusura di Wall Street le azioni di Twitter hanno registrato un +22%, il guadagno maggiore dal 4 aprile, quando Elon Musk ha avanzato l'offerta per l'acquisto della società.

Secondo la tv Cnbc, l'accordo potrebbe essere finalizzato venerdì o lunedì prossimi. Le parti avevano siglato una intesa a fine aprile, ma in luglio il patron di Tesla aveva fatto dietrofront accusando Twitter di non aver fornito dati veri su spam e bot (gli account falsi), quest'ultimi a suo avviso superiori al 5% indicato dalla piattaforma. La compagnia aveva reagito facendogli causa in un tribunale del Delaware per costringerlo ad onorare l'impegno, sostenendo che la questione dei bot è un pretesto per uscire da un'operazione che Musk non reputa più vantaggiosa. Le prime udienze non sono state molto incoraggianti per l'uomo più ricco del mondo. La giudice Kathaleen McCormick lo ha autorizzato ad utilizzare le rivelazioni di una «talpa» interna, l'ex capo della sicurezza di Twitter, Pieter Zatko, secondo cui la società ha ingannato le autorità americane anche sugli account falsi, uno dei motivi addotti dal magnate per far saltare l'operazione.

Ma ha visto respinta la sua istanza di rinviare il processo perché «anche un ritardo di quattro settimane rischierebbe di arrecare a Twitter un danno troppo grande da giustificare». In ogni caso i legali di Musk temono che, nonostante la talpa, sarebbe difficile provare gli avversi effetti materiali delle sue accuse, che sono il requisito per uscire dal contratto.

La prossima udienza è fissata per il 17 ottobre ma un eventuale accordo eviterebbe a Musk una incerta battaglia legale in una delle acquisizioni più contestate della storia recente. Secondo alcuni esperti si tratta di un segno di debolezza.

«È un chiaro segno che Musk riconosce che le sue chance di vincere contro il consiglio di amministrazione davanti ad un tribunale del Delaware sono moto deboli e che la raccolta di 44 miliardi è inevitabile in un modo o nell'altro», ha osservato l'analista Dan Ives de

Wedbush Securities. Twitter si avvia così verso una nuova stagione, senza le «censure» contestate da Musk e con la possibilità di un ritorno di Donald Trump, dopo che era stato bandito per aver istigato l'assalto al Congresso.

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