Fase 2, scatta il blitz di Colao: "Il contante? Non c'è bisogno"

La ricetta di Colao contro l'evasione fiscale: "Del contante non c' è bisogno e nemmeno dei pos. Incentivi per chi fa e per chi riceve i pagamenti elettronici"

Fase 2, scatta il blitz di Colao: "Il contante? Non c'è bisogno"

Sfruttare il post pandemia per salutare i contanti, fare spazio ai pagamenti elettronici e sferrare un durissimo colpo all'evasione fiscale. Vittorio Colao, leader della task force di esperti arruolata da Giuseppe Conte per la ripartenza dell'Italia nella fase 2, ha già le idee chiare sui prossimi passi da compiere.

Il futuro del contante e la digitalizzazione

Intervistato da Tito Boeri in occasione dell'edizione online del Festival dell'economia di Trento, Colao è tornato a parlare di contante ed evasione fiscale. "Concettualmente – ha sottolineato il manager, in un passaggio riportato dal Corriere della Sera - del contante non c' è bisogno, e nemmeno dei pos. Ogni smartphone può fare queste operazioni. È chiaro che bisogna creare degli incentivi per chi fa e per chi riceve i pagamenti elettronici. Un po' di nero lo farebbe emergere".

A quel punto Colao ha approfondito la questione facendo un esempio: "Io non sono per un approccio violento. Però quand' è l'ultima volta che abbiamo avuto il bisogno di avere una banconota da 200 o 500 euro, che non dovrebbero proprio esistere? Io potrei vivere senza ritirare mai al bancomat".

L'idea dell'ex numero uno di Vodafone è semplice: il contante potrebbe tranquillamente essere sostituito da uno dei tanti pagamenti elettronici possibili. D'altronde, una proposta del genere, sposa alla perfezione la linea del governo giallorosso che, nel corso degli ultimi mesi, aveva più volte strizzato l'occhio all'e-payment.

Per il resto, Colao ha ribadito come sia necessario digitalizzare l'Italia, rendendo la pubblica amministrazione "sburocratizzata" e alleata di cittadini e imprese. "C'è un grosso tema di opportunità derivante dalla tecnologia – ha dichiarato il manager - Le amministrazioni pubbliche costruite nel dopoguerra sono spesso evolute ma non c'è stato momento di ridisegno complessivo".

"Se fosse un mondo privato - ha continuato nel ragionamento - uno rifarebbe un grande progetto e ridisegnerebbe tutto, ma non è così. I Paesi piccoli, con meno 10 milioni di abitanti, sono avvantaggiati perchè riescono a fare dei veri salti in avanti in tema di legacy e infrastrutture, che sono più piccole ed è più facile. Poi c'è il tema del rapporto di fiducia e di lealtà tra lo Stato e il cittadino, che è fondamentale. E l'altro della sovra-normazione, che nasce sia dalla mancanza di fiducia e sia da comportamenti che sono sbagliati. Dobbiamo decidere cosa vogliamo fare”.

App Immuni e pace fiscale

In merito alle indiscrezioni sulla proposta di una possibile pace fiscale alle aziende che investono, Colao ha tagliato corto: "Non ci occupiamo di queste cose". Immuni, la app pensata appositamente per tracciare i contatti di un possibile paziente infetto, dovrebbe invece partire a breve. "Non so se funzionerà oppure no, se piacerà oppure no. Lo decideranno gli italiani. Certo – ha spiegato Colao - su Facebook, WhatsApp e YouTube parliamo senza problemi di cose che raccontano tutto di noi".

"Non credo – ha aggiunto ancora Colao - di avere concettualmente molti problemi che il Sistema sanitario nazionale sappia come sto.

Se anche sa come sta il mio cuore mentre salgo sul monte Bondone, non ho problemi a dare i miei dati. Li sto dando al mio medico e allo Stato, c'è fiducia. Se fare questo aiuta il sistema e magari può anche venire in mio aiuto nel caso abbia dei problemi ben venga”.

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