In Italia il numero dei casi di usura e di prestito in nero è schizzato alle stelle con l'avvento dell'emergenza sanitaria legata al nuovo coronavirus.
Da quando è scoppiata l'epidemia, poi diventata pandemia, situazioni del genere sono sempre più comuni, da nord a sud. Il Covid-19 è una vera e propria bomba sociale perché oltre a mettere a rischio la salute delle persone minaccia anche altri aspetti della vita quotidiana: dalle abitudini quotidiani all'economia.
Per quanto riguarda il punto di vista economico, come fa notare Leggo, vale la pena evidenziare un grido di allarme lanciato a gran voce dall'Ambulatorio Antiusura Onlus. Un Sos che squarcia il silenzio di questi giorni difficili, in cui il governo ha varato misure per limitare spostamenti e assembramenti.
“Da quando è scoppiata la crisi legata al virus – ha spiegato l'avvocato Luigi Ciatti, presidente dell'associaizione - abbiamo avuto un'impennata di contatti al nostro numero verde”. I numeri sono lì a dimostrare un'emergenza che non può più essere ignorata.
Nel decennio appena trascorso, per intenderci gli anni segnati dalla famosa crisi economica legata al fallimento di Lehman Brothers, il fenomeno del prestito in nero è cresciuto in maniera esponenziale, fino a impennarsi in piena emergenza coronavirus. Tra le cause principali, valide anche ben prima dell'avvento del Covid-19, troviamo i fallimenti delle aziende e altri indicatori che segnalano uno stretto rapporto tra privati, criminalità e famiglie.
Numeri in crescita
Stando a quanto riportato dai dati raccolti dall'Ambulatorio Antiusura Onlus, l'entità dei debiti delle famiglie è cresciuta passando da alcune migliaia di euro a cifre che vanno dai 20 ai 50mila euro.
Sul fronte aziende, per via delle poche denunce, è difficile fornire numeri esatti. In ogni caso, facendo proiezioni da quanto disponibile, si calcola che le cifre da restituire alla malavita raggiuntano i 200mila euro per ditta. In mezzo a tutto questo, intanto, il rischio usura cresce del 20% ogni anno.
Interessante dare uno sguardo anche alla distribuzione geografica di questi fenomeni. Le città più usurate sono Roma e Milano. Proprio per cercare di arginare questo fenomeno, la Regione Lazio ha istituito uno stanziamento di garanzia per prevenire l'usura. Si tratta di un bando da 500mila euro, senza scadenza, che ha l'obiettivo di sostenere le vittime di usura, con indennizzi a fondo perduto fino a 20mila per ogni caso.
Dal 2012 l'Ambulatorio Antiusura gestisce i Fondi di Prevenzione del ministero del Tesoro e quelli
antiusura previsti dalla legge della Regione Lazio n. 24/2015, i quali consentono l'accesso al credito legale a tutti coloro che non riescono a ottenere prestiti dalle banche trovandosi in un momento di difficoltà economica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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