Coronavirus, il fisco riscrive il calendario ma non per l'e-fattura

Unici esclusi dalla riorganizzazione delle scadenze chi usa la fattura elettronica

Coronavirus, il fisco riscrive il calendario ma non per l'e-fattura

La scadenza dell'Iva 2020, originariamente prevista per il 30 aprile, è stata posticipata al 30 giugno. Si tratta di una delle misure sul fisco previste nel Dl "Cura Italia" varato ieri per venire incontro alle difficoltà ed esigenze logistiche dei contribuenti che avranno più tempo per presentare il documento fiscale.

In verità, già qualche giorno fa (il 13 marzo scorso), con un comunicato del ministero dell'Economia e delle finanze si riportava "I termini relativi ai versamenti previsti al 16 marzo saranno differiti con una norma nel decreto legge di prossima adozione da parte del Consiglio dei Ministri, relativo alle misure per il contenimento degli effetti dell’epidemia di Covid-19. Il decreto legge introdurrà anche ulteriori sospensioni dei termini e misure fiscali a sostegno di imprese, professionisti e partite IVA colpite dagli effetti dell’emergenza sanitaria".

Bisgona riscriversi, dunque, il nuovo calendario degli adempimenti fiscali. Ad esempio, per il saldo Iva del 2019 coloro i quali hanno maturato ricavi nell'anno trascorso superiori ai 2 milioni di euro, non avranno la proroga al 30 giugno prossimo ma potranno eseguire entro quella data il pagamento dell'importo dovuto con una maggiorazione delle somme dello 0,40% (per ogni mese o frazione di mese trascorso dalla scadenza originale). Sarà inoltre possibile posticipare di un ulteriore mese, portando la scadenza al 30 luglio, maggiorando le somme di un ulteriore 0,40%.

Sospensione del fisco, senza nessun limite di fatturato, per le attività delle filiere più colpite del comparto produttivo e dei servizi, a partire da quello turistico-alberghiero, della ristorazione e dei bar, del trasporti passeggeri,termale, della cultura (cinema, teatri), dell’istruzione, delle sale giochi e centri scommesse, dello sport, parchi divertimento, eventi (fiere e convegni). Stop anche alle ritenute d’acconto sulle fatture di marzo e aprile per i professionisti senza dipendenti con ricavi non superiori a 400mila euro. Anche le società sportive e dilettantistiche potranno sospendere i pagamenti con una nuova scadenza programmata al 30 giugno prossimo.

Insomma, con l'emergenza Coronavirus per effetto del Dl "Cura Italia" viene ridisegnato il calendario del fisco degli adempimenti amministrativi per le attività libero professionali e per le partite Iva, fatta eccezione per chi

utilizza la e-fattura. Difatti, per loro resta fermo l'obbligo in materia di fatturazione elettronica e corrispettivi telematici, in quanto il documento avrebbe valenza di rappresentanza dell’accordo commerciale tra le parti.

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