Crt dribbla il commissario decapitati quattro pattisti

Azzerate gran parte delle "autonomine" dei consiglieri Bima, Monti, Canavesio e Di Mascio

Crt dribbla il commissario decapitati quattro pattisti
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Colpo di machete sulle autonomine ai vertici delle controllate dei quattro consiglieri ribelli di Fondazione Crt. Al termine di un consiglio d'amministrazione particolarmente lungo, infatti, la nuova presidente Anna Maria Poggi ha incassato alla sua prima riunione del board un risultato utile a normalizzare l'ente e a rendere meno probabile l'arrivo di un commissario. Antonello Monti (tra gli indagati dalla Procura di Torino per le vicende legate al Patto occulto) si è dimesso dalla presidenza di Ream, mentre Caterina Bima lascia la carica di vicepresidente. Davide Canavesio si è dimesso da vicepresidente in Equiter. E Anna Di Mascio non coprirà più il ruolo da sindaco alle Ogr. Canavesio e Bima, tuttavia, conservano, per il momento, la carica di presidente e vice in Ogr, anch'esse maturate nell'ormai famigerato cda dello scorso 22 aprile con l'ex presidente Fabrizio Palenzona che aveva già abbandonato l'assemblea (si sarebbe dimesso il giorno successivo). Si era parlato di una possibile decadenza di Monti dal ruolo di consigliere, ma su questo punto alla fine è prevalso l'attendismo. Quest'ultimo insieme a Bima, Canavesio e Di Mascio è stato tra i consiglieri che hanno votato la sfiducia all'ex segretario generale Andrea Varese, uomo di fiducia di Palenzona reo di aver denunciato il Patto occulto promosso dal Consigliere d'indirizzo Corrado Bonadeo (anche lui tra i 7 indagati) e sul quale è in corso l'indagine congiunta delle Procure di Roma e Torino, oltre a quelle dell'ente competente di vigilanza sulle fondazioni bancarie (il ministero dell'Economia) che annuncerà le sue decisioni su Crt a breve. Probabile che la nuova presidente Poggi, che da subito si è proposta con piglio collaborativo con gli ispettori del Mef, abbia messo sul piatto la correzione almeno delle storture più evidenti per evitare di finire nel tritacarne della vigilanza. Da vedere, però, se tutto questo verrà ritenuto sufficiente. Tenendo poi presente che il lavoro delle Procure andrà avanti e non è escluso possano emergere ulteriori sorprese. Sul piatto del cda di ieri, inoltre, si è toccato il tema della buonuscita di Varese, le stime circolate in questi giorni la quantificano tra gli 1,3 e gli 1,7 milioni di euro. Ma, secondo quanto raccolto, non sarebbe ancora iniziata una vera fase negoziale.

Intanto l'attività della Fondazione prova ad andare avanti.

Il cda dell'ente torinese, infatti, ieri ha deliberato oltre 6 milioni per 430 progetti e interventi in Piemonte e in Valle d'Aosta. La parte più ricca nell'ambito delle aree Ricerca e Istruzione, Welfare e Territorio, Arte e Cultura per le quali sono stati deliberati 3,2 milioni per 250 progetti.

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