"L'economia italiana ha interrotto la fase di crescita". La nuova mazzata a Matteo Renzi arriva dall'Istat che, nella nota sull'andamento dell'economia italiana, lamenta una brusca frenata "condizionata dal lato della domanda dal contributo negativo della componente interna e dal lato dell'offerta dalla caduta produttiva del settore industriale". Nel report mensile l'istituto di statistica ha spiegato che "l'indicatore anticipatore dell'economia rimane negativo a luglio, suggerendo per i prossimi mesi un proseguimento della fase di debolezza dell'economia italiana".
Una nuova doccia fredda. L'indicatore anticipatore dell'economia rimane negativo a luglio, suggerendo per i prossimi mesi un proseguimento della fase di debolezza dell'economia italiana. Un nuovo report che sconfessa le slide e l'ottimismo di Renzi. L'economia italiana non si è ripresa. Anzi, il segno meno campeggia davanti ai principali indicatori economici del Paese. A demolire gli slogan del premier è, ancora una volta, l'Istat che, nella sua nota sull'andamento mensile, sottolinea come per la prima volta dal febbraio 2015 l'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi) sia sceso sotto quota 100. Gli indici di diffusione della crescita congiunturale dei settori della manifattura e dei servizi, spiega l'istituto di statistica, segnalano ancora una percentuale superiore al 50% di settori in espansione, anche se la quota risulta in diminuzione rispetto ai trimestri precedenti.
Anche sul fronte dell'inflazione lo scenario per i prossimi mesi non lascia ipotizzare recuperi significativi della dinamica dei prezzi. Ad agosto, le aspettative degli operatori registrano maggior cautela tra le imprese circa possibili rincari entro l'anno in corso, mentre tra i consumatori si segnala un leggero ridimensionamento delle attese di stabilità o diminuzione dei prezzi. L'istituto di statistica precisa che la fase deflativa è proseguita anche in agosto. La stima preliminare dell'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale ha confermato una variazione annua negativa per il settimo mese consecutivo, anche se prossima allo zero (-0,1% come in luglio). La dinamica dell'inflazione complessiva continua a essere fortemente influenzata dall'andamento dei prezzi dei prodotti energetici ancora in caduta tendenziale sebbene in leggera attenuazione (-6,5%, da -7% in luglio).
L'inflazione di fondo risente della debolezza del ciclo economico e della dinamica dei costi esterni, oscillando intorno allo 0,5% dalla fine dello scorso anno. La dinamica inflativa italiana, conclude l'Istat, continua a risultare inferiore a quella media dei Paesi dell'Eurozona.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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