Il Decreto Aiuti ha portato con sé diverse novità, ci concentriamo soprattutto su quelle relative al Superbonus, al Reddito di cittadinanza e al carobollette. Si tratta di nuove norme che hanno incassato il beneplacito della Camera il 7 luglio e che lunedì 11 luglio passeranno al vaglio del Senato.
Superbonus
Il governo, storicamente poco entusiasta nei confronti del Superbonus, non ha prorogato (come del resto atteso) la misura, cercando un accordo che accontentasse tutti e optando per un’apertura relativa alla quarta cessione – ovvero l’ultima cessione effettuabile – che può essere effettuata sia dalle banche sia da qualsiasi altra attività imprenditoriale (commerciale, artigianale o professionale) la cui partita Iva non sia riconducibile a quella del consumatore finale. Una norma retroattiva che si pone l’obiettivo principe di disincagliare quei crediti rimasti bloccati nelle maglie fiscali delle banche che hanno raggiunto la capienza fiscale. Ora va affrontata la questione delle responsabilità dei controlli antitruffa che deve svolgere chi riceve la cessione del credito.
Reddito di cittadinanza
I percettori del Reddito potranno perdere il diritto di riceverlo anche rifiutando offerte di lavoro da parte di privati, le quali varranno tanto quanto quelle presentate con la mediazione dei Centri per l’impiego. Possono essere rifiutate due offerte di lavoro e un eventuale terzo diniego corrisponderebbe con la perdita del beneficio del Reddito di cittadinanza. Come spesso accade, il problema è monitorare la situazione di quelle offerte di lavoro che non transitano attraverso i Centri per l’impiego. Anche in questo caso il governo ha cercato di accontentare le voci parlamentari avverse al Rdc, introducendo obblighi più stringenti.
Bollette e rottamazione cartelle
Oltre alle misure già adottate per limitare gli effetti del carobollette, è stata semplificata l’istallazione di pannelli solari e si è pensato anche agli aiuti alla pesca, stanziando 23 milioni (credito di imposta) fino al 31 dicembre 2022.
Le province e i comuni potranno attingere ai fondi incamerati con le multe e con i parcheggi per saldare le bollette delle strutture pubbliche tra le quali, l’illuminazione, le scuole e gli impianti sportivi. Eventuali avanzi di gestione provenienti dai bilanci del 2020 e del 2021 potranno essere per tagliare la Tari, la tassa sui rifiuti.
La rottamazione delle cartelle dà maggiore respiro, il limite per chiedere il pagamento delle cartelle in 10 anni sale a 120mila euro (al posto dei 60mila previsti), piano di rateizzazione che decade non più dopo il mancato pagamento di cinque rate, ma di otto.
Infine, c’è anche una misura per la salvaguardia del patrimonio artistico di
Venezia. Il governo vuole dare al Comune di Venezia il potere di disincentivare gli affitti brevi per favorire il patrimonio, anche ambientale, del centro storico. Meno affitti brevi per stimolare quelli di lunga durata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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