Detroit alza il tiro su Tavares. "Stellantis in rapido degrado"

Accusa dei concessionari sui modelli. Mirafiori ferma fino all'11 ottobre e la cinese Dongfeng presenta i piani

Detroit alza il tiro su Tavares. "Stellantis in rapido degrado"
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Bilancio negativo per la recente missione americana di Carlos Tavares: dopo il sindacato Uaw, attraverso il suo leader Shawn Fain, anche i concessionari Stellantis hanno criticato l'ad del gruppo per le strategie adottate. In Italia, intanto e come era prevedibile, nuovo stop per Mirafiori, con il fermo delle produzioni di Fiat 500 elettrica e delle due Maserati sportive, fino all'11 ottobre. Interessati alla cassa integrazione sono 2.200 lavoratori del polo torinese.

Negli Usa, dunque, non è bastato l'annuncio dell'investimento di 406 milioni di dollari su tre impianti di Stellantis per placare gli animi. In una lettera al top manager, di cui riferisce Bloomberg, lo «Stellantis National Dealer Council» palesa forti timori che i marchi del gruppo (Jeep, Ram, Dodge e Chrysler) riducano ancora le rispettive quote di mercato con, in più, il problema del consistente stock. «Da oltre due anni, ormai, abbiamo lanciato l'allarme ai vostri vertici negli Usa sul rischio che i piani impostati per Stellantis nel lungo periodo si sarebbero rivelati un disastro che puntualmente è venuto alla luce con il coinvolgimento anche del personale». Nella stessa lettera, l'organizzazione dei concessionari attacca personalmente l'ad: «Mentre i marchi americani perdono peso, Tavares prende decisioni a breve termine che hanno aumentato i profitti e i suoi stessi compensi».

In sintesi, la strategia adottata e contestata dai concessionari ha portato al licenziamento di dipendenti e ridotto la produzione per risparmiare sui costi in un contesto di vendite piuttosto deboli. Inoltre, sono stati abbassati anche i listini e ripristinati gli incentivi per eliminare le elevate scorte di veicoli. Stellantis ha replicato alle accuse dell'organizzazione Usa dei concessionari e respinto gli attacchi a Tavares. «Non crediamo - si legge - che gli attacchi personali pubblici, come quello contenuto nella lettera contro il nostro ad, siano il modo più efficace per risolvere i problemi». Guardando poi al mercato Usa di agosto, Stellantis sottolinea la crescita delle vendite (+21% su luglio) e della quota (+0,7%) insieme alla riduzione dell'inventario. Da qui la convinzione del gruppo che si tratta «dell'inizio di un percorso che si rivelerà vincente».

A Torino, nel frattempo, proprio in concomitanza con l'apertura del Salone dell'Auto, da oggi a domenica, le linee di Mirafiori proseguono lo stop. Stellantis parla di «una profonda trasformazione, con l'obiettivo di rendere il sito un vero polo di innovazione e sviluppo a livello globale». Quindi, afferma di «rimanere accanto ai suoi colleghi e alle sue colleghe in questo momento turbolento, con l'obiettivo di garantire continuità e crescita, confermando il ruolo dell'Italia come uno dei pilastri globali del gruppo».

Al Salone di Torino, intanto, c'è una forte presenza di costruttori cinesi. Dongfeng, rappresentata in Italia dall'imprenditore Bruno Mafrici, ieri ha presentato due novità elettriche ed esposto le stime di crescita in Europa. Il colosso è ancora azionista di Stellantis con l'1,6% (eredità dell'ex Psa).

Dongfeng figura tra i contatti più importanti avviati dal ministro Adolfo Urso alla ricerca di un secondo costruttore di auto che investa in Italia. Senza entrare nei dettagli, il general manager Ma Lei ha solo affermato che «è troppo presto per parlare di siti qui in Europa».

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