La Banca centrale europea è pronta a lanciare il suo programma di acquisto dei titoli di Stato, se verrà richiesto da Paesi che sottoscrivono le condizioni previste. Mentre era il corso un negoziato fra la Spagna e Bruxelles per i fondi a Madrid, il presidente della Bce Mario Draghi è tornato a difendere il programma di acquisto dei titoli di Stato criticato dalla Bundesbank. "Ci permetterà di evitare sfide potenzialmente gravi per la stabilità dei prezzi", ha puntualizzato Draghi assicurando che la Bce rispetterà "strettamente" il mandato.
Per il numero uno della Bce, adesso tocca ai governi di Eurolandia decidere ora sulle eventuali richieste di salvataggio: la Bce ha già messo in piedi un meccanismo di difesa. Oggi il presidente della Banca centrale europea è tornato a difendere la condizionalità cui sono legati gli aiuti che serve anche a proteggere l’indipendenza della Bce. I governi devono continuare i loro sforzi per consolidare i conti pubblici, anche se per la Bce sono "altrettanto importanti" le riforme strutturali per rilanciare la crescita, a partire dalle liberalizzazioni. Draghi ha voluto fare il punto anche sui Paesi dell'Eurozona che si trovano in forte crisi. Dopo aver assicurato che sia la Spagna sia il Portogallo hanno realizzato progressi importanti, anche se restano "sfide significative", Draghi ha definitivamente chiuso la porta all'ipotesi di un eventuale allungamento delle scadenze sul debito greco poiché "equivarrebbe al finanziamento monetario".
Il presidente della Bce ha, quindi, spiegato che le condizioni cui sono subordinati gli aiuti da parte del fondo salva-Stati e della Bce "non devono essere necessariamente punitive", anzi spesso si tratta di condizioni pro crescita come le riforme strutturali. Dopo l’annuncio del programma anti spread si sono, infatti, "stabilizzati" gli squilibri all’interno di Eurolandia visibili sul sistema "Target 2".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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