Esiste una singolare concatenazione di eventi, per alcuni del tutto casuale, per altri forse mirata, tra il blitz delle Fiamme gialle nella sede veronese di Volkswagen Group Italia e alla Lamborghini di Sant'Agata Bolognese, con l'audizione dell'ad Massimo Nordio il giorno prima al Senato. E poi c'è la pagina di scuse a pagamento pubblicata ieri da La Stampa , il quotidiano di proprietà della famiglia Agnelli, che fa capo a Fca. Perché proprio su questo giornale il messaggio («Faremo di tutto per riconquistare la vostra fiducia») del Gruppo Volkswagen? C'è chi mette in relazione la scelta con la campagna promossa proprio da Fca, ancora valida fino al 31 ottobre, che propone lo scambio o anche la rottamazione di un modello con i marchi del colosso tedesco con uno di casa Fiat, Alfa Romeo, Lancia o Jeep. Permuta, ovviamente, che beneficia di un interessante bonus per l'acquirente che opta per una macchina torinese. Il messaggio, quindi, potrebbe essere diretto proprio agli automobilisti che hanno ceduto allo sconto messo sul tavolo dal Lingotto, «tradendo» così l'acquisto iniziale. Infatti, si legge: «Sappiate che non ci fermeremo fino a quando non avremo riconquistato pienamente la vostra fiducia».
Perché, poi, l'irruzione dei finanzieri alla Lamborghini? Alle porte di Bologna si producono supercar, ben lungi da montare i motori diesel travolti dallo scandalo dei test sulle emissioni truccati.
La ragione è strettamente giuridica, visto che Automobili Lamborghini Holding è la realtà che controlla le società del Gruppo Vw in Italia. La Gdf, comunque, era da giorni pronta alla perquisizione negli uffici di Verona e di Sant'Agata e il nesso con l'intervento di Nordio a Palazzo Madama sarebbe, quindi, solo una coincidenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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