Questa volta la Germania ha commesso un grave errore di valutazione, facendo il classico passo più lungo della gamba. La decisione della Corte costituzionale tedesca di ignorare la sentenza della Corte europea di Giustizia in merito agli acquisti di debito da parte della Banca centrale europea ha scatenato un terremoto nel cuore dell'Europa.
Se fino a poche settimane fa Berlino era considerata un esempio da seguire per via delle imponenti misure di sostegno messe in campo per supportare aziende e imprese, oggi Bruxelles ha letteralmente messo nel mirino il governo tedesco.
Parlando a Il Sole 24 Ore e Der Spiegel, il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, ha spiegato che la Germania rischia di dover fare i conti con una procedura di infrazione. ''Ursula von der Leyen è stata chiara nel ricordare il rispetto della preminenza della legge europea – ha chiarito l'ex ministro delle Finanze e degli Esteri belga - Decideremo se aprire una procedura di infrazione nelle prossime settimane. Dobbiamo assicurare che non applichiamo alcun doppiopesismo. Ecco perché il rapporto di settembre sarà importante: riguarderà tutti i 27 Paesi''.
Che cos'è la procedura d'infrazione
La procedura d'infrazione è uno strumento a carattere giurisdizionale attraverso il quale la Commissione Ue può sanzionare quegli Stati membri dell'Unione europea che abbiano violato obblighi derivanti dal diritto comunitario. In altre parole, questo procedimento garantisce il rispetto e l'effettività del diritto Ue.
L'avvio della procedura d'infrazione è una competenza esclusiva della Commissione che, su denuncia di privati, può agire sulla base di un'interrogazione parlamentare o, addirittura, di propria iniziativa. L'intero procedimento è disciplinato dagli articoli 258 e 259 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (Tfue).
Berlino nel mirino di Bruxelles
Resta tuttavia da capire se Ursula Von der Leyen abbia davvero intenzione di sferrare un colpo così pesante contro Berlino. Certo, la Germania ha sostanzialmente messo in discussione l'indipendenza della Bce, ma la presidente della Commissione si trova stretta tra due fuochi. Come scriveva Il Corriere della Sera pochi giorni fa, la tedesca deve da un lato tutelare la Banca centrale europea ma dall'altro rischia di lanciare un siluro contro il governo Merkel.
Ricordiamo che Von der Leyen era un ex ministro del governo tedesco e che il suo legame con la cancelliera va oltre i confini della politica, visto che Angela Merkel è stata una vera mentore per la presidente della Commissione. Eppure in Europa la voglia di farla pagare alla Germania è tanta. Il fatto che la Corte costituzionale di Karlsruhe abbia definito in parte illegittimi i piani di We della Bce, per Bruxelles è un affronto troppo grande.
Non a caso, qualche giorno fa, anche il mite commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni aveva ribadito
la via del pugno duro: ''È possibile che il modo migliore per salvaguardare i principi e i servizi giuridici europei sia quello di aprire rapidamente una procedura d'infrazione nei confronti della Germania''.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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