L'unico merito del Jobs Act? Permettere a molti precari di avere un contratto fisso, ma di certo non creare posti di lavoro. È la fotografia dell'Istat che registra un tasso di disoccupazione fermo all'11,5% su base mensile da ormai sei mesi e in calo di appena 0,7% rispetto all'anno scorso. E anzi, peggiora la situazione degli under 24, con una disoccupazione giovanile che risale al 39,3%, il valore più alto dall'ottobre scorso (+0,7% su base mensile, -1,6 punti su base annuale).
A gennaio i dipendenti a tempo indeterminato sono cresciuti di 99mila unità su dicembre e di 426mila su gennaio 2015, ma resta pressocché stabile il numero di occupati indipendenti, i cosiddetti "autonomìi". Va ricordato che gennaio è il primo mese di sgravio contributivo al 40% dopo un anno di esonero totale per le assunzioni stabili. Gli occupati però crescono di fatto esclusivamente tra gli over 50 (+359mila unità rispetto a gennaio 2015) mentre gli inattivi sono diminuiti di 106mila unità (-209mila tra i 50 e i 64 anni soprattutto a causa della stretta sull'età pensionabile). Nella fascia con meno di 35 anni invece gli occupati sono aumentati a gennaio di appena 9mila unità rispetto a gennaio 2015 (-7mila gli under 24, +16mila tra i 25 e i 34 anni).
Rispetto a dicembre gli occupati con meno di 24 anni sono diminuiti di 31mila unità mentre sono aumentati di 8mila unità coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni. Nel complesso gli occupati a gennaio sono aumentati di 70mila unità su base mensile e di 299mila su base annua.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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