L'associazione degli Istituti Nazionali di Promozione europei (Elti) si allarga, e con l'arrivo di Romania e Danimarca gli aderenti sono 33. Il dato è emerso durante la 32° assemblea che si è svolta a Helsinki per la seconda volta sotto la presidenza di Dario Scannapieco, ad di Cassa depositi e prestiti. Nata nel 2013 per favorire la crescita del Vecchio Continente promuovendo le istanze degli investitori di lungo termine, l'European Long Term Investors Association mira a rafforzare la sua influenza in tutta Europa, estendendo la sua capacità di mobilitare risorse e in settori cruciali per il Pil. Con gli attuali 33 membri, ai quali si aggiungono la Bei e il Fondo europeo per gli investimenti (Fei) in qualità di osservatori permanenti, Elti è oggi una rete che gestisce asset per quasi 2.800 miliardi, un potenziale che la rende uno strumento fondamentale per il futuro dell'Unione. Come testimoniato dal report sulla competitività di Mario Draghi, gli istituti nazionali di promozione hanno un ruolo centrale nello sviluppo sostenibile.
Elti ha inoltre dimostrato di essere molto più di un network che riunisce le Cdp europee e nel primo anno di presidenza di Scannapieco ha visto crescere i finanziamenti dei propri membri a progetti green e social a oltre 125 miliardi (100 miliardi del 2022). Un segnale forte della direzione presa dall'associazione, che contribuisce agli obiettivi dell'Unione, coniugando transizione ecologica e sviluppo economico.
«Per il futuro abbiamo stabilito una tabella di marcia precisa - ha detto Scannapieco - continueremo ad intensificare il coordinamento tra i vari istituti nazionali al fine di prendere decisioni di investimento coraggiose anzitutto nei settori strategici e nelle start-up, scale-up e aziende high-tech».
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