Sulle pensioni lo scontro è aperto. E il governo sta provando a fare il furbo sulla pelle degli esodati lasciati in mutande dall'ex ministro Elsa Fornero. Secondo la Ragioneria dello Stato le risorse risparmiate dall’apposito Fondo ammontano a 500 milioni e vanno utilizzate per ridurre il debito. Secondo il numero uno dell'Inps, Tito Boeri, i risparmi superano i 3 miliardi. C'è, poi, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti che ritiene che debbano essere spesi per salvaguardare gli esodati rimasti senza copertura. Insomma, il governo brancola nel buio. "Riconosciamo l’esistenza di un disagio e intendiamo trovare una soluzione", si limita a dire il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ricordando, al question time alla Camera sul caso esodati, che "dal 2012 il governo ha varato sei interventi a salvaguardia di 120mila persone".
Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, in una intervista a Repubblica, spiega perché siano così distanti le valutazioni sui costi per mettere al sicuro gli esodati: "La Ragioneria fa un consuntivo tenendo conto della platea dei potenziali richiedenti, l’Inps fa un calcolo sulle domande effettivamente presentate. È chiaro che se venisse utilizzato questo secondo metro non ci sarebbero problemi di copertura". "Il nodo è politico, ma troveremo la soluzione - continua Baretta - Non lasceremo soli gli esodati: non lo abbiamo mai fatto visto che sono già state effettuate sei operazioni di salvaguardia, sono già stati investiti 12 miliardi e sanate 125mila posizioni". Ora il governo dovrà decidere se risolvere la questione a tappe, come finora fatto, o affrontarla in forma strutturale, tenendo conto di tutte le problematiche connesse alla riforma Fornero, dalla salvaguardia degli esodati alla opzione donna, alla flessibilità in uscita. Secondo Baretta i tempi sono maturi per "affrontare tutte le questioni legate all’aumento dell’età pensionabile". Anche se Matteo Renzi si troverà a fare i conti con le risorse necessarie. Per quando riguarda il fondo per gli esodati Padoan ricorda che "non è un fondo su cui accumulare risorse" e che "il trascinamento di risorse da un anno all’ltro corrisponde a una deroga non espressamente prevista" e che necessiterebbe di una norma ad hoc.
Più in generale, Padoan ha messo in chiaro che "una modifica strutturale" del sistema pensionistico disegnato dalla legge Fornero che scollegasse l’età pensionabile dalla speranza di vita "andrebbe contro i principi di sostenibilità del sistema".
Durante il question time alla Camera, il ministro ha ricordato che "a legislazione vigente esistono già forme di flessibilità". A detta di Padoan introdurre ulteriore flessibilità comporterebbe "oneri rilevanti". Quindi un’eventuale riforma andrebbe "vautata con attenzione tenendo conto di costi e benefici".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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