Fca-Psa, le nozze slittano a metà 2021. Scoglio Antitrust, Lingotto giù del 7,7%

In arrivo 4 mesi di istruttoria, il problema è il settore furgoni

Fca-Psa, le nozze slittano a metà 2021. Scoglio Antitrust, Lingotto giù del 7,7%

Trascorse senza risposte da parte di Fca e Psa le 48 ore di tempo concesse dall'Antitrust sui dubbi mossi in tema di eventuali posizioni dominanti del gruppo post fusione, è ora scontato che Bruxelles passi al supplemento d'indagine: un approfondimento che può prolungarsi fino a quattro mesi. La Borsa reagisce male, affossando i due titoli: -7,7% Fca a Milano e -8,57% Psa a Parigi. Nel mirino dell'Antitrust ci sono i veicoli commerciali prodotti in joint venture da Fca e Psa nella fabbrica di Atessa, la più importante d'Europa. Insieme, i due gruppi hanno raggiunto, nel 2019 in Emea, una quota mercato pari al 34%. Fca e Psa, condividono produzioni anche in Turchia grazie a un'altra radicata joint venture (Tofas) tra il gruppo guidato da Mike Manley e la famiglia Koc. Opel, sempre all'interno di Psa, produce inoltre furgoni a Gliwice, in Polonia.

«L'oggetto all'esame dell'Antitrust - spiega Roberto Russo, ad di Assiteca Sim - è un ipotetico eccesso di concentrazione nei minivan del 5% rispetto alla soglia limite del 30%. Tale notizia, comunque, non ha minimamente scosso il management dei due gruppi, tanto che si è deciso di non fornire alcuna documentazione aggiuntiva né di modificare l'obiettivo di chiudere l'operazione entro il primo trimestre del 2021. Nel mercato, se è pur vero che i titoli Fca e Psa nelle tre sedute successive all'uscita della notizia hanno perso rispettivamente il 10% e il 12%, tale correzione è ascrivibile esclusivamente a un sell-off generale, tanto che, a esempio, titoli dello stesso settore, quali Ford e Renault, hanno ceduto nello stesso periodo il 14% e il 16% circa».

Bruxelles, intanto, risponderà il 17 giugno. «A questo punto - per gli analisti di Equita - il closing si sposterebbe nel secondo trimestre del 2021», tenendo conto che sia l'ad di Psa, Carlos Tavares, sia l'ad di Fca, Manley, hanno sempre dichiarato che avrebbero fatto qualunque cosa pur di arrivare a risolvere i problemi sollevati dall'Antitrust»

Il mercato, dunque, non vede rischi per il matrimonio, ma solo un allungamento dei tempi, che potrebbe però giovare a entrambi i gruppi automobilisti

impegnati a leccarsi le ferite causate dallo tsunami coronavirus tra elevati assorbimenti di cassa, il crollo delle vendite e un recupero che resta faticoso. Inoltre, c'è il maxidividendo da staccare una volta defito il closing.

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